Parla del momento no dell'Inter Steven zhang, figlio del proprietario dell'Inter e personaggio molto legato alla squadra, tanto da essere il primo papabile alla presidenza nerazzurra. Sicuramente è l'uomo della famiglia Suning più vicino all'Inter, tanto che se si pensa al vero presidente dei milanesi non si può non pensare a lui, naturalmente coadiuvato dall'eterno Javier Zanetti. L'Inter non va, dicembre sicuramente da dimenticare dove si sono viste tutte le mancanze della squadra, specialmente in attacco, dove si è segnato un solo gol nelle ultime 5 partite, partite che hanno visto due sconfitte in campionato, due pareggi in Coppa Italia e un pareggio in campionato.

Ruolino di marcia veramente decadente per una squadra che lottava, prima della disfatta contro l'Udinese, per il vertice della classifica.

"La vita è piena di avventure e sorprese. Ora un nuovo capitolo è in attesa di essere scritto con un misto di sfide e felicità. Continuiamo a lottare per i nostri obiettivi senza rimpianti". Buon anno ai cacciatori di sogni di tutto il mondo. Che il 2018 sia eccezionale!".

Assieme agli auguri per il 2018 il giovane Zhang non poteva non dire due parole sul momento no della sua squadra, esibendo tutta la pazienza e lo spirito saggio orientale evidenziando come non vale la pena di soffermarsi sul passato ma occorre perseguire i propri obiettivi senza alcun rimpianto, in modo da potersi concentrare su ciò che ancora si può conseguire, ovvero quel terzo posto, che significa play off di Champions, che rimane a portata di mano e da contendersi con le due squadre romane, ovvero con la Lazio arrestata sullo 0 a 0 a San Siro e con la Roma che non sta passando uno dei migliori periodi.

Icardi non basta

All'Inter manca un fantasista/rifinitore, ovvero qualcuno che sappia trascinare la squadra come Totti faceva con la Roma o come Cristiano Ronaldo fa con il Real Madrid. Icardi ha dimostrato di essere un grande bomber ma non colui che possa guidare la squadra. Serve un numero 10, che non può essere Joao Mario, sempre più meteora nella nuova Inter targata Spalletti e mai decisivo ogni volta che viene chiamato in causa.

Nonostante l'enorme spesa per il suo acquisto Joao Mario si dimostra un calciatore non da Inter e quindi non su cui puntare. Il rifinitore non può essere neanche Borja Valero, che ha ben tamponato in quel ruolo ma che dimostra una certa insofferenza, specialmente se si tratta di guidare una squadra allo scudetto. Rimangono Brozovic ed Eder, con l'italo brasiliano che forse meriterebbe una chance in quel ruolo, in attesa del passibile arrivo di Pastore.