Subito dopo la semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Lazio, l'ex presidente del Milan Silvio berlusconi attualmente impegnato nella campagna elettorale, non si è tirato indietro dall'esprimere la propria opinione in merito alla partita e al periodo che sta vivendo la squadra rossonera.

Problemi di modulo

Come riporta La Gazzetta dello Sport, l'ex premier avrebbe dichiarato a Radio Radio di aver visto la partita tra Milan e Lazio e di essere totalmente contrario con il modulo messo in campo da Gennaro Gattuso: "Dissento dal modulo messo in campo quest'anno e l'anno scorso che prevede l'utilizzo di una sola punta.

Il modulo migliore è sicuramente quello con le due punte e un trequartista". Secondo Berlusconi il 4-3-3 utilizzato da Gattuso penalizzerebbe i giocatori di maggior classe della formazione, come ad esempio Suso, Bonaventura e Calhanoglu che da esterni d'attacco renderebbero meno che agendo dietro le due punte.

Vecchi difetti

Non è la prima volta che l'ex presidente del Milan critica pesantemente la nuova proprietà cinese e il modulo utilizzato dall'allenatore. Già lo scorso anno si era scagliato contro Vincenzo Montella per il modulo ad una punta, reo di chiedere troppo sacrificio a Carlos Bacca, poi partito la scorsa estate. Ma non mancano altre occasioni in cui l'ex patron si era "sostituito" al ruolo dell'allenatore, in tempi recenti era già accaduto con Sinisa Mihajlovic che alla fine pagò con un clamoroso esonero a sei giornate dalla fine del campionato e con una finale di Coppa Italia da disputare.

Ancora prima era toccato a Filippo Inzaghi subire la ramanzina del presidente: come non ricordare la celebre arringa tenuta da Berlusconi negli spogliatoi al celebre grido di "all'attacco!". Nemmeno i migliori sono sfuggiti alle critiche del presidente più vincente della storia del Milan, nemmeno Carlo Ancelotti, il quale con il celebre albero di Natale arrivò persino a trionfare nella finale di Champions League ad Atene nel lontano 2007.

Consigli per tutti

Berlusconi ha anche voluto esprimere la propria opinione in merito al difficile momento societario che sta attraversando la Roma, dando il suo personale consiglio al patron James Pallotta: "Una squadra deve essere come una famiglia e il presidente deve far sentire la sua vicinanza. Deve essere come un padre e un fratello maggiore. Io sono stato presidente della squadra di calcio più vincente al mondo, Pallotta segua il mio esempio".