La domanda di partenza è molto semplice: i giocatori in campo con la maglia rossonera sono gli stessi che Montella aveva a disposizione? La risposta a questa domanda è no, non per il valore tecnico o per quello tattico ma per la condizione psicologica.

Gattuso ha preso una squadra mentalmente a pezzi, fisicamente scarica, mediaticamente massacrata per via dell'atteggiamento di Montella e del mancato legame tra la società e l'allenatore. Su Montella chiunque si è espresso,:si è parlato di preparazione, della dieta dei giocatori, dei suoi sorrisi alle conferenze stampa dopo una sconfitta; qualunque azione dell'aereoplanino attirava antipatie e, in qualche caso, anche offese.

L'attuale allenatore del Siviglia non ha mai avuto la squadra fra le mani perché ha creato un distacco tra sé e i giocatori, "io sono l'allenatore e voi siete i giocatori". In una squadra queste prese di posizione vengono mal sopportate, l'allenatore non deve essere un giocatore ma non deve posizionarsi su un piedistallo. Questo è stato il più grande errore di Montella.

Gattuso è ripartito da questo e, si può quasi dire, che Montella gli abbia fornito un assist per scegliere da dove cominciare.

Il cambiamento del Milan lo si vede nelle piccole cose, Gattuso si è presentato in conferenza stampa dicendo che ai giocatori bisognava dare qualcosa in più sul piano mentale e che per giocare a calcio bisogna far fatica.

Gattuso con queste parole ha già iniziato il suo lavoro al Milan prima ancora di tenere un allenamento, svoltando di fatto la mentalità della squadra. Il vantaggio dell'allenatore del Milan è quello di non essersi mai tolto la maglia rossonera e di vivere il suo ruolo ancora con la maglia addosso, un giocatore quando si scontra con la storia di un club e con uno che lo vuole rendere parte integrante di quella storia può solo mettersi a totale disposizione.

La scelta della società di puntare su Gattuso è stato la migliore di tutta la stagione.

La svolta psicologica si è vista in un impegno ostico come quello contro la Roma, primo tempo di assoluta sofferenza e secondo di tempo di intensità maggiore e di cinismo. La Roma, nel secondo tempo, è sparita dal campo perché nel primo tempo il Milan ha retto bene contro le azioni offensive della squadra di Di Francesco e ha opposto una resistenza attiva e non passiva come avveniva con l'aereoplanino; una partita come quella di ieri il Milan di Montella l'avrebbe persa.

Il Milan di Gattuso ha sofferto e ha punito la Roma alla prima occasione utile, poi ha controllato, complice anche la scelta dell'allenatore romanista di togliere Nainggolan per Džeko regalando, di fatto, il centrocampo alla squadra meneghina.

Il goal di Calabria è l'emblema assoluto della dedizione alla causa dei giocatori rossoneri, il terzino che al 74' corre per tutto il campo per andare a ricevere la palla con un movimento da attaccante e mettere il pallone alle spalle di Alisson con Montella non l'avremmo mai visto. Oltre a questo, il rendimento di Romagnoli è cresciuto esponenzialmente. I clean sheet hanno il suo nome accanto, grazie alla fiducia che ha ritrovato lui tutta la fase difensiva della squadra è migliorata.

Ma la differenza di impegno fisico è cambiata?

Come noto, Gattuso non è uno che ama risparmiarsi e vuole lo stesso dai suoi giocatori. Ma ci sono svariati modi per non risparmiarsi: con Montella il Milan si muoveva in maniera disorganizzata e poco lucida compiendo uno sforzo fisico senza uno scopo. Adesso, invece, i giocatori si muovono in maniera più economica riuscendo a spendere meno conservando energie per tutti gli aspetti del gioco.

Uno dei principali aspetti importanti del movimento è la sua economicità. Un movimento economico è un movimento redditizio, questo non implica necessariamente il doversi muovere meno ma il doversi muovere nel modo migliore possibile. Il Milan questo lo fa e lo fa bene.

Del resto, l'allenatore rossonero in carriera si è sempre occupato di bloccare gli spazi e di supplire a quello che altri compagni di reparto non erano delegati a fare. La migliore arma attuale del Milan è l'occupazione degli spazi, senza rincorrere l'avversario, anticipando quello che gli avversari vogliono fare.

Gattuso in poco tempo è riuscito a migliorare ogni singolo aspetto del Milan: quello di campo, quello extra campo fra giocatori e allenatore, la fiducia dei tifosi nella squadra e ha determinato la fine del massacro mediatico a cui la squadra era stata esposta per mesi.

I meriti di Gattuso non finiscono qui e non riguardano solamente la sua squadra di club. Il rendimento ritrovato di Romagnoli e quello costante di Cutrone li porta ad essere, entrambi, due ragazzi su cui poter contare; aver recuperato Romagnoli per la Nazionale, nel momento in cui Barzagli ha dichiarato di aver scritto la parola fine, è molto importante.

Dove arriverà Gattuso con questo Milan? Per ora gli va dato atto che ha riportato la squadra e l'ambiente ad una condizione accettabile.Il Milan conferma il suo condottiero

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