All'Inter era stato soprannominato 'Jair bianco'. Carletto Muraro è tra quei giocatori che hanno lasciato il segno, protagonista del nuovo corso che alla fine degli anni '70 portò la squadra, nell'arco di un triennio, a vincere il dodicesimo scudetto. Con la maglia nerazzurra ha vinto, oltre al citato titolo tricolore, anche una Coppa Italia: per lui complessive 193 partite tra campionato, coppe europee e Coppa Italia ed un totale di 55 gol. Il gol in verità non era il suo mestiere, era un'ala sinistra dalle buone doti tecniche e dalla precisione quasi chirurgica nei cross: ne ha parecchio beneficiato 'Spillo' Altobelli.
Oggi Muraro non è assolutamente tenero con l'Inter. Intervistato da Itasportpress, è stato parecchio critico con tutti i giocatori e, in particolare, nei confronti di Mauro Icardi.
'Carattere, cattiveria, determinazione'
"Dopo la vittoria contro il Chievo, l'Inter è calata - esordisce Muraro, commentando la flessione di una squadra che in campionato non vince ormai da otto turni - ed è soprattutto una questione caratteriale". Alla base c'è sicuramente una condizione fisica meno brillante rispetto all'avvio della stagione, ma il problema non è solo questo secondo il punto di vista di Muraro. "Molti allenatori hanno capito che l'Inter non ha alternative di gioco e sanno come metterla in difficoltà.
Per Icardi ora è difficile trovare spazio e quando vengono meno le condizioni di quei giocatori che prima facevano la differenza, tutto diventa più difficile. Però credo che alla base ci sia la mancanza di doti caratteriali e la fame di vincere. Alla fine i moduli contano poco, l'Inter deve ritrovare grinta, cattiveria agonistica e determinazione".
Muraro assolve Spalletti
Secondo il punto di vista dell'ex attaccante nerazzurro, le colpe di Luciano Spalletti nell'attuale crollo dell'Inter sono relative. "Certamente il compito del tecnico è quello di motivare i giocatori, ma alla fine sono questi che vanno in campo. A fare la differenza sono i calciatori di grande personalità e l'Inter manca di un leader che la sappia trascinare".
Motivo per cui Carlo Muraro condivide i fischi del pubblico nell'ultima partita di San Siro con il Crotone. "Il popolo nerazzurro ti applaude sempre quando dai tutto e ti applaude anche se perdi, ma devi sudare la maglia. Ora è evidente che il tifoso si è spazientito".
Le critiche a Mauro Icardi
Muraro è ancora più critico su Mauro Icardi, pur riconoscendone le doti da uomo di area di rigore. "Dentro l'area è un grande attaccante, ma non dà mai una mano ai compagni. Per cui quando i compagni non sono in giornata e non riescono a servirlo è un freno per tutti. Nella mia carriera ho giocato insieme a Boninsegna, Altobelli e Serena, tutti giocatori che quando era necessario rincorrevano il pallone e si muovevano moltissimo anche senza palla".
Non è utile alla squadra e non è nemmeno un vero capitano, secondo la vecchia gloria nerazzurra. "Compito del capitano è anche quello di prendere per mano la squadra e trascinarla. Lui è un capitano passivo". La missione Champions League però non è impossibile. "Le avversarie non corrono ed il rendimento discontinuo di Lazio e Roma è una buona notizia per l'Inter. In palio ci sono ancora tanti punti, si può e si deve fare di più per rispetto dei tifosi".