Non è stata una settimana facile per i tifosi dell’Inter: le deludenti notizie sul Calciomercato, con il mancato arrivo di Pastore dal PSG, si sono sommate a voci su scontri interni allo spogliatoio, dopo le ultime prestazioni non entusiasmanti. E così Luciano Spalletti in conferenza stampa è costretto a soffermarsi su questi aspetti, dedicando solo poche risposte alla prossima partita col Crotone. Nella gara non sarà rischiato Icardi, non convocato dopo il risentimento muscolare (chiamato al suo posto dalla primavera Xian Emmers); durante i 90 minuti bisognerà riuscire a costruire bene, partendo da dietro, tenendo il pallino del gioco, evitando le ripartenze e cercando di stanare il fortino creato dagli avversari guidati da Walter Zenga.

Bisogna proteggere i tifosi

Come detto mancherà il capitano e al suo posto bisognerà valorizzare le caratteristiche di Eder che col fraseggio ed i suoi movimenti creerà spazi per i compagni che potranno inserirsi in area, mentre il nuovo arrivato Rafinha avrà sicuramente l’occasione di giocare una parte dell’incontro. Archiviata la partita, il resto della conferenza è interamente dedicato alle polemiche della settimana, a partire dal calciomercato. “Il vero smacco è di non essere riuscito a proteggere i nostri tifosi da tutte quelle false aspettative, che poi si sono trasformate in grandi delusioni; così nei giorni scorsi si è creato un malessere che è andato contro i nostri colori, aggiungendo confusione negli sportivi, che hanno percepito l’idea che molti nerazzurri dovevano essere sostituiti”, spiega Spalletti.

Una talpa ad Appiano?

“Mi avete fatto dire prima che ho chiesto calciatori, ora che non sono contento – aggiunge il mister, rivolgendosi ai giornalisti – ma con me non parlate, non sapete come sono io, quindi raccontate quello che vi pare”. La ricostruzione è precisa: solo dopo la partita di Firenze il tecnico di Certaldo ha fatto notare la mancanza di un centrale di difesa, che infatti è arrivato; poi non avrebbe più chiesto nulla alla società.

Aveva nominato in precedenza anche Ramires, ma lo stesso Steven Zhang gli ha spiegato che il trasferimento dallo Jiangsu Suning non era possibile per via delle restrizioni dell’Uefa a squadre con la stessa proprietà. Analogamente, quella di Pastore, “utile per condurre il gregge”, era solo una battuta, proprio perché considerava altamente improbabile il trasferimento di un giocatore che a Parigi guadagna molto di più degli interisti e che quindi avrebbe fatto alzare pericolosamente il monte ingaggi.

Elogia ancora una volta il lavoro fatto da Ausilio e Sabatini, con i vincoli di bilancio da rispettare, e ribadisce come non ci sia stato mai nessun disaccordo; infine insinua un dubbio: “secondo me c’è qualcun altro qui dentro che parla volentieri con voi, rivelando notizie riservate, ma questo lo appureremo a bocce ferme”.

Le polemiche social

Certo, lascia anche cadere una frase da cui traspare qualche amarezza: “Per quanto mi riguarda a fine anno si tireranno le somme; solamente a quel punto potrò fare una valutazione sul rapporto che ho vissuto qui, se è stato vero o parziale; comunque ora dobbiamo continuare il percorso”. Sembra evidente un riferimento alla proprietà. Con molto fastidio il tecnico nerazzurro deve intervenire anche sui mille pettegolezzi nati sui social che interessano la squadra: i post sibillini di Icardi, il fatto che non segua più, ricambiato, Perisic e Brozovic, certi riferimenti fatti in passato da Eder, che sembravano essere rivolti al capitano.

“Viste da dentro, oltre che farci divertire, queste storie paradossalmente ci uniscono – chiarisce l’allenatore – ma anche in questo caso c’è da tener conto dell’effetto sui tifosi, che arrivano a pensare che la loro passione sia nelle mani di bambini”. Il tecnico garantisce che i giocatori sono tutti “professionisti seri che tengono al lavoro che fanno e che vogliono dare la più bella soddisfazione al proprio pubblico, riuscendo a riportarlo in Champions”, ma aggiunge anche che certe questioni personali non andrebbero portate nello spogliatoio.