In serie C, nelle ultime 24 ore sono stati esonerati 4 tecnici, rispettivamente due nel girone A e due nel girone B.

Si tratta di Pazienza del Pisa e Sottili della Viterbese, sostituiti da Petrone e Giannichedda, mentre nel Vicenza Lerda ha preso il posto di Zanini. Non ancora ufficializzato il cambio nel Santarcangelo, dopo il siluramento di Cavasin, anche se, come riporta la redazione di TMW, il nuovo tecnico potrebbe essere Karel Zeman, ex Reggina.

31 mister sostituiti e 5 dimissionari

Con gli ultimi quattro salgono a 31 il numero dei tecnici esonerati, ai quali occorre aggiungere 5 dimissionari.

Se si fanno due conti è facile calcolare che il 65% dei 56 club partecipanti ai tre gironi ha provveduto a cambiare allenatore.

Camilli, un record paradossale

E' una vicenda tutta nostrana, un 'made in Italy' del quale, certamente, non si può essere fieri. Paradossale quello che è successo alla Viterbese, dove il patron Pietro Camilli ha battuto un singolare record, quello cioè di sostituire ben 4 allenatori nel corso di una singola stagione.

Per la verità Camilli non è nuovo a queste chiamiamole 'imprese', in quanto già nelle scorse stagioni, in media, aveva sostituito 3 tecnici, ad eccezione del 2015/16 dove effettuò un solo cambio.

Ricapitolando, quest'anno la Viterbese è passata da Valerio Bertotto a Federico Nofri Onofri, continuando con Stefano Sottili ed, infine Giuliano Giannichedda, quando mancano sei gare alla fine del campionato e una finale di Coppa Italia Serie C da disputare.

Dicevamo paradossale anche perché la Viterbese è quarta in classifica e quasi sicuramente disputerà i play off avendo fin qui disputato un buon campionato, inferiore solo, scusate se è poco, a Livorno e Siena.

E' giusto allora chiedersi per quale motivo si debba dare la colpa al tecnico, cercare a tutti i costi un responsabile per darlo in pasto ai tifosi e soprattutto, vale veramente la pena affrontare ulteriori costi di gestione in un campionato fatto di sofferenze e fallimenti a ripetizione?

Non sarà il caso di fermare questo stillicidio che, tranne in rarissimi casi, non porta i risultati sperati?

Non è più logico e razionale dare piena fiducia ai propri tecnici, magari con una programmazione a medio termine, in base alle reali possibilità dei club e agli obbiettivi che si possono perseguire? Tutte domande che non troveranno mai una risposta per l'essenza stessa del calcio, attività spesso umorale e facilmente in preda alle manie dei nostri dirigenti.