Il calcio è il più bel gioco del mondo, ma noi italiani lo prendiamo "troppo" seriamente, tanto che Winston Churchill, già molto tempo fa, disse una frase proprio a tal riguardo: "Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre".

Ed è un po' quello che è successo nella cittadina crotonese, dove, alla vigilia contro la capolista del campionato italiano, nonché la Vecchia Signora del calcio nostrano, la Juventus, sono apparsi alcuni poster sui muri delle principali vie del centro e delle zone intorno allo stadio "Ezio Scida", invitando la popolazione a non entrare in "Curva Sud" con sciarpe o magliette juventine.

Mentre le due squadre preparavano le loro formazioni in vista della sfida, in città si respirava aria di derby con tutto ciò che di positivo e di negativo questa situazione porti.

Sebbene queste due squadre non siano nemiche tra loro, né si possa parlare di "derby regionale", la sfida tra Crotone-Juventus è stata considerata un derby poiché una buona parte degli abitanti della città di Crotone tifa Juventus e non ha abbandonato i colori delle Zebre per quelli degli Squali, anche dopo la storica promozione in "A" della società calabrese, o dopo l'ancora più epica salvezza dell'anno precedente. Quindi, in queste occasioni, in città si respira aria di derby, un po' come nei vecchi Crotone-Catanzaro, o nei suggestivi e attualissimi Torino-Juventus.

Nel poster la dicitura era chiara: "Non sono ammessi colori estranei in Curva Sud". Curva che, storicamente, appartiene al tifo rossoblù e che porta anche il nome di un tifoso scomparso, "Giorgio Manzulli". A ragion di ciò, quella che era sembrata una dichiarazione di guerra al tifo bianconero, in verità ha preso le forme di una richiesta d'identità, perché il Crotone non vuole essere una semplice "Cenerentola" del calcio italiano e, soprattutto, i tifosi non volevano semplicemente recarsi allo stadio per godersi una delle otto squadre più forti d'Europa, anzi, il tifo pitagorico ha invitato a credere nella squadra cittadina e a lottare contro la Juventus, proprio come farebbero altre squadre del nostro campionato come la Roma, l'Inter o il Milan (giusto per citarne alcune).

Lo scopo non è stato quindi quello di incutere timore, ma quello di lasciare almeno una curva ai tifosi del Crotone, per dimostrare che il Crotone c'è ed è ancora una squadra che gioca uno dei campionati di calcio più belli del mondo e non sta lì solo a fare numero, ma nel campionato vuole un suo posto, una sua identità, una sua posizione.

Così anche quel "Tolleranza Zero" ha dimostrato il contrario, invitava, infatti, a lasciare, almeno, una curva, la storica Curva Sud, nei colori della società calabrese, perché il Crotone è una squadra di Serie A, con una sua storia e che, in questa sfida, si fa più viva e non per questo doveva esser soppressa per far sfilare la Vecchia Signora e omaggiarla sempre di più per quello che fa e che ha fatto per il calcio italiano.

Che la Curva Sud ci sia riuscita o meno nell'intento di lasciare almeno una sezione dello stadio nei colori rossoblù, alla fine conta di meno, rispetto alla grande festa festa che si è svolta in città, anche grazie al risultato finale di 1-1, con il primo gol di Simy nella porta bianconera e questo clima di festa ha poi spento da sé ogni polemica.