julio cesar, l'ex portiere dell'Inter, alla vigilia dei 39 anni ha chiuso la sua brillante carriera. Ieri sera, sabato 21 aprile, il Maracanã si è alzato in piedi per salutare un grande campione. Per l'ultima volta, Julio Cesar, ha vestito la maglia del Flamengo, ma prima di farlo ha ripercorso, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, vent'anni di successi.

Nato a Duque de Caxias (Rio de Janeiro), ha debuttato tra i professionisti, come vice di Clemer, proprio nel Flamengo nel 1997, ma, allora, ammette, non avrebbe mai pensato di poter vivere un'avventura così straordinaria.

Scendere in campo per l'ultima volta, per Julio Cesar, non è stato facile. Con l'ultima partita, carica di emozioni, infatti, ha dovuto dire addio ad un pezzo importante della sua vita.

I momenti indimeticabili

Julio Cesar, nell'intervista al quotidiano sportivo, è un fiume in piena: d'altra parte, non ha mai avuto paura di mostrare le sue emozioni e di lasciarsi andare. Tra i momenti che rimarranno impressi nella sua mente c'è sicuramente la parata sul grande Messi, a Barcellona, durante la semifinale di Champions. "Una parata" dice "è bella solo quando è importante" e quella, precisa l'ex numero 1 interista "fu una parata importantissima"...

Poi, quasi commosso, ricorda tre momenti particolari: la Champions a Madrid (l'apice della sua carriera), il Campeonato Carioca del 2001 ed il Mondiale del 2014 (quando agli ottavi di finale riuscì a parare due rigori ai cileni).

Il momento più difficile

La vita di un portiere, però, non è sempre facile, ammette Julio Cesar. Durante Brasile-Germania, ad esempio, ricorda che gli sembrava di vivere in un incubo. Erano sotto di 5 gol e Thiago Silva, durante l’intervallo, provava inutilmente a scuoterli mentre un silenzio irreale avvolgeva lo spogliatoio.

Il calcio, dice, è così, "è un po' come la vita": non sempre ti abbraccia e, tante volte, ti impone sfide che non avresti mai immaginato. E' proprio in momenti così che bisogna dimostrare di essere davvero forti.

L'Inter

Uno dei grandi amori di Julio Cesar, oltre alla moglie Susana Werner, ovviamente, è l'Inter. Con la squadra meneghina, il portiere, può vantare ben 300 presenze (128 delle quali a rete inviolate).

Con i neroazzurri, inoltre, è diventato l'Acchiappasogni ed ha vinto una Champions, una Coppa del Mondo per Club, 3 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e ben 5 scudetti.

Sebbene non si sia mai sentito l'erede di Toldo, Julio Cesar, all'Inter ha trascorso 7 anni di gloria. E spera che presto la sua squadra del cuore possa ritornare in Champions.

Su Buffon

Cosa ne pensa Julio Cesar dello sfogo di Gigi Buffon, durante la partita di Champions, contro il Real? E' convinto che il rigore ci possa stare, ma anche no. Ma, soprattutto, quando sei arbitro, ogni tanto, ad un certo punto puoi anche voltarti dall'altra parte. Dunque, secondo il brasiliano, l'espulsione dello juventino è stata esagerata. In fondo, capisce benissimo il collega: quando si ha addosso tanta adrenalina ci si può anche esprimere in modo sbagliato e dire cose di cui ci si può pentire.