chiara appendino, sindaco di Torino, interrogata dai Magistrati su quanto successo in piazza San Carlo durante la finale di Champions, ha fatto il nome, per ben 12 volte, di Paolo Giordana, suo ex braccio destro. Per la prima cittadina del capoluogo piemontese, è lui, l'organizzatore dell'evento, il vero responsabile di quanto accaduto la sera del 3 giugno 2017 quando, mentre si trasmetteva sui maxi schermi Juventus-Real, scoppiò il caos e morì, schiacciata dai tifosi in fuga, una ragazza. Più di 1500 i feriti.

L'interrogatorio del 20 novembre

Durante l'interrogatorio dello scorso 20 novembre, il procuratore Armando Spataro chiede alla sindaca Appendino - sostenuta dai suoi legali, Luigi Chiappero ed Enrico Cairo - come mai si decise di affidare l'allestimento di piazza San Carlo per la finale di Champions League proprio a Turismo Torino?

La pentastellata, risponde che fu Giordana, capo di gabinetto - a suggerirle (non ricorda in quale occasione) proprio Turismo Torino. L'ente, però, si è rivelato, secondo le accuse dei pm, del tutto inadeguato a gestire una manifestazione a cui presero parte 40 mila persone, in quanto privo di personale esperto e di risorse.

I magistrati domandano dunque alla Sindaca come mai non ha disposto alcun accertamento per verificare che Turismo Torino adempiesse quanto prescritto dalla "Commissione provinciale di vigilanza". Chiara Appendino, anche in questo caso, tira in ballo il suo ex braccio destro e spiega che, visto che Giordana aveva detto che era tutto ok, non aveva sentito la necessità di fare ulteriori controlli.

Durante l'interrogatorio, come emerge dai verbali, Chiara Appendino non sa spiegare neppure come mai il 'Salotto di Torino' risultava non solo gremito ben oltre la 'capienza di sicurezza', ma anche ricoperto da cocci di bottiglie. In proposito, quando i pm la incalzano chiedendo coma mai non ha emesso un'ordinanza per vietare la vendita di bibite in vetro, la sindaca del Movimento Cinque Stelle spiega che, nessuno nei suoi uffici, lo ritenne necessario.

La sindaca ammette, più di una volta, di non sapere nulla riguardo l'organizzazione dell'evento. Ad ogni domanda, infatti ricorre lo stesso motivo: 'Non ricordo, non sapevo, non è di mia competenza, non sono stata messa al corrente e non so perché Giordana non mi abbia informato'.

E pazienza, se, proprio pochi minuti prima dal fischio d'inizio di juve-real, la sindaca (dallo Stadio di Cardiff), ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post dove assicurava tutti i tifosi: 'Molte persone', scriveva, 'Sono al lavoro da settimane per assicurare, in piazza San Carlo, ordine e sicurezza, perché al di la del risultato, sarà una serata di festa',

Le accuse

Le accuse mosse contro Chiara Appendino, Angelo Sanna (questore di Torino all'epoca dei fatti), Marco Sgarbi (vice-comandante dei vigili) e altre 12 persone che hanno organizzato l'evento sono pesantissime.

Devono, infatti, rispondere, di omicidio colposo (Erika, 38 anni, morì in seguito alle ferite riportate), lesioni colpose gravissime e anche di disastro.

Nonostante qualche giorno fa sia emerso che il caos fu scatenato da una gang di quattro rapinatori armati di spray al peperoncino rimangono ancora in piedi le accuse agli amministratori del Comune di Torino. Durante l'organizzazione della piazza per la finale di Champions, infatti hanno agito con 'imprudenza, imperizia e negligenza' e hanno causato il disastro violando leggi e regolamenti.