Il campionato sta ormai volgendo al termine ed è tempo di bilanci dopo la prima stagione in cui c’è un nuovo protagonista: il VAR. Il Video Assistant Referee (VAR) è un supporto tecnologico per aiutare gli arbitri nei momenti decisivi della partita, mediante l’utilizzo di appositi strumenti sotto la supervisione di due assistenti. Questo mezzo è stato approvato dall’IFAB (Internation Football Associaton Board) nel 2016 dopo una serie di esperimenti condotti in altre competizioni. Il VAR in Serie A ha comportato l’abolizione degli arbitri di porta e può intervenire nelle seguenti azioni: gol, rigori, espulsioni dirette o scambi d’identità.

L’utilizzo del VAR può essere richiesto sia dall’arbitro che dagli addetti al VAR, ma dev’essere chiaro che è sempre il direttore di gara a prendere la decisione finale.

Primo utilizzo del VAR in Serie A: è tempo di bilanci

Come per ogni novità il VAR ha trovato nel suo utilizzo pareri favorevoli e contrari: sicuramente non si è riusciti nell’intento di fermare le polemiche sulle decisioni arbitrali, anzi c’è stata una maggiore attenzione sugli errori degli arbitri, che con l’applicazione della tecnologia risultavano essere ancora più netti. Nell’articolo del noto portale ‘calciomercato.it’ il VAR ha sicuramente il merito di tenere aperto un campionato che, senza l’uso della tecnologia, sarebbe già chiuso.

Secondo la classifica del noto portale infatti, senza l’impiego del VAR, alla 33esima giornata la Juventus avrebbe ben 8 punti di vantaggio sul Napoli, il quale si trova invece solamente a 4 punti di distanza dai bianconeri. Un’altra squadra fortemente penalizzata se non ci fosse l’uso della tecnologia è il Milan di Gennaro Gattuso, che sarebbe addirittura dietro il Torino di Walter Mazzarri.

Anche per la ‘lotta Champions’ il VAR è stato fondamentale, infatti l’Inter senza la sua applicazione sarebbe praticamente fuori dalla corsa ad un posto in Champions League.

Nell'ultima giornata di campionato proprio i nerazzurri nel big match contro i bianconeri di Allegri sono stati penalizzati dal VAR, che ha rilevato la giusta espulsione di Vecino ma non ha fatto altrettanto con l’intervento da rosso di Miralem Pjanic su Rafinha.

Tenendo conto di questo episodio, molto probabilmente alla fine della 35esima giornata il Napoli sarebbe potuto essere davanti alla Juventus, invece di trovarsi a 4 punti con una partita in meno. Per quanto riguarda invece Fiorentina, Sampdoria, Genoa, Bologna e Sassuolo il VAR non ha praticamente tolto nulla, rispecchiando grosso modo la classifica che ci sarebbe stata senza l’utilizzo della tecnologia.