Saranno Stati Uniti, Messico e Canada, come pronosticato alla vigilia, ad ospitare i Mondiali di calcio del 2026, i primi della storia a 48 squadre. La decisione è arrivata dopo il Consiglio della Fifa, in seguito al rapporto di valutazione delle offerte da parte della Task Force di Valutazione. La candidatura delle tre nazioni facenti parte della Concacaf ha avuto la meglio su quella del Marocco, per la quinta volta perdente negli ultimi anni. I precedenti: 1994, 1998, 2006 e 2010. L'esito della votazione: 134 contro 65. Il presidente della federazione statunitense, Carlos Cordeiro, ha dichiarato dopo la vittoria, come riportato da Sportmediaset: “Grazie mille per questo grande onore, per il privilegio di poter ospitare il Mondiale.

Grazie anche alla Federazione marocchina, in fin dei conti siamo tutti uniti dal calcio”.

Una candidatura studiata da anni

La candidatura della Canadian Soccer Association, della Mexican Football Association e della United States Soccer Federation venne annunciata il 10 aprile del 2017, dopo varie voci che parlavano di candidature singole da parte delle rispettive federazioni che si sparsero fra il 2012 ed il 2013. Ad aprire per primo la porta all’eventualità fu Victor Montagliani, presidente della Concacaf e ai tempi anche presidente della Federazione canadese; il tutto si concretizzò pochi mesi dopo, dando vita alla prima candidatura a tre nazioni nella storia del Mondiale. Sarà una prima volta proprio per lo stato della foglia d’acero, che non era mai riuscita ad ospitare un Mondiale. Gli Stati Uniti avranno l’onore di essere padroni di casa per la seconda volta dopo l’edizione del 1994, mentre il Messico entra prepotentemente nella storia del Campionato del Mondo diventando la prima Nazione ad ospitare tre edizioni della fase finale (1970 e 1986 i precedenti).

Previste ottanta partite

A prendersi la più gran fetta di responsabilità è la nazione a stelle e strisce: delle ottanta partite previste nell’edizione del 2026, gli Usa ne ospiteranno ben sessanta. Dieci a testa, invece, agli altri Stati centroamericani. Saranno sedici gli stadi che ospiteranno le partite: in Canada sono stati proposti l’Olympic Stadium di Montreal, il Commonwealth Stadium di Edmonton ed il Bmo Field di Toronto; in Messico invece sono state avanzate le candidature dell’Atzeca della capitale, del Bancomer di Monterrey e dell’Akron di Guadalajara.

Gli Stati Uniti, che ospiteranno tutte le partite dai quarti di finale, sono ancora in fase di taglio: tra gli stadi ad ora selezionati c’è anche il Rose Bowl di Pasadena, sede della finale 1994 persa dall’Italia ai rigori.