E’ arrivato il momento della verità per l’Avellino calcio. Il club biancoverde si è presentato davanti al Collegio di garanzia del Coni per discutere del ricorso avverso alla mancata iscrizione al campionato di Serie B. La società irpina, attraverso l’avvocato Chiacchio, ha rivendicato la validità della fideiussione della compagnia rumena Onix Asigurari bollata dall’organo di controllo per la mancanza di solvibilità. In giudizio si è costituita anche la Ternana come terza parte interessata. Al termine dell’udienza il legale dell’Avellino ha spiegato che il confronto con Figc, Procura generale dello Sport e Ternana è stato duro.

“Ci siamo sentiti soli contro il mondo ed è stato triste”. Senza fare giri di parole Chiacchio ha riferito che se la società biancoverde dovesse essere esclusa sarebbe uno scempio. “Soprattutto se in futuro si dovesse registrare un’apertura per altre società”. La società biancoverde è stata scortata a Roma da oltre cento tifosi che hanno contestato il presidente Taccone. I supporter irpini si sono resi protagonista di un sit in di protesta davanti alla sede del Coni prima che fosse ufficializzata la decisione da parte del Collegio di garanzia del Coni.

Chiacchio: 'Ci sono aperture per il ricorso'

Al fianco della dirigenza anche il capitano D’Angelo e l’attaccante Castaldo. Intorno alle 15:40 si è diffusa la notizia della bocciatura del ricorso dell’Avellino.

"Il ricorso è stato respinto ma ci sono delle aperture ed inviterò la società a nominare un avvocato amministrativista. Chiederemo subito le motivazioni della sentenza e non sono se si può andare al Tar ma non invado campi che non sono miei" - ha spiegato l'avvocato del club irpino subito dopo l'ufficializzazione della notizia.

"Siamo arrivati molti vicino al risultato. Resta lacunosa l'impugnazione del comunicato ufficiale". L'Avellino è pronta a chiedere il blocco dei campionati. Successivamente Taccone ha manifestato l'intenzione di lasciare definitivamente il calcio. Una reazione di rabbia provocata dalla decisione del Collegio di garanzia. Nei fatti il patron biancoverde è partito nuovamente alla carica incaricando l'avvocato salernitano Lorenzo Lentini del ricorso al Tar.

Lo stesso, due anni fa, riuscì a ribaltare una situazione analoga quando presentò istanza di riammissione per la Paganese. Nelle more uno dei legali dell'Avellino, Pietro Schiavone, ha evidenziato alcune contraddizioni della sentenzia odierna. "In pratica ci hanno detto che ila fideiussione è valida ma che non abbiamo impugnato il regolamento nei tempi previsti'.