Dopo pochi mesi di gestione Mr. Yonghong Li è costretto a lasciare al fondo Elliott la proprietà dell'A.C.Milan. Il cinese dopo aver investito circa settecento milioni di euro per acquisizione del club e calciomercato, a causa del mancato saldo del debito con Elliott ne lascia la guida allo stesso fondo di investimento americano che come prima mossa è pronto ad inserire nel management l'ex bandiera e capitano Paolo Maldini ed a sostituire l'Amministratore Delegato Marco Fassone con Gandini. Una esperienza tanto strana quanto particolare questa che ancora è circondata da diverse ombre.

Gli unici soldi effettivamente tracciati infatti sono infatti quelli del prestito-ponte del fondo e degli investitori cinesi che hanno aiutato l'imprenditore ad acquisire il club da Fininvest. Mancano all'appello circa cinquanta milioni, gli unici che ha investito personalmente Li, e su cui sta lavorando la Banca d'Italia per cercare di capirne la provenienza.

Il disperato tentativo di Li di tenersi il club

L'imprenditore (presunto) cinese ha fino all'ultimo tentato di mantenere il controllo sul club di Via Aldo Rossi senza successo. La mossa della disperazione è stata il tentativo di convincere il magnate russo Rybolovlev ad acquisire la maggioranza delle azioni del club rossonero lasciando lui in minoranza.

La stessa operazione messa in pratica con le dovute differenze con Suning quando rilevò il club da Erick Thoir che partecipa ancora alle spese gestione del club con il suo 30% e la carica di Presidente.

Le mosse di Elliott

Detto di Maldini e di Gandini, il fondo americano è pronto a sostituire la parte cinese del consiglio di amministrazione con uomini di fiducia e azzerare il debito del club con se stesso iniettando nelle casse rossonere immediatamente circa centocinquantamilioni per spese correnti e per mercato estivo, che per la maggior parte verrà fatto con l'autofinanziamento.

Il futuro è invece incerto per quanto concerne la proprietà. Elliott infatti, essendo un fondo di investimento lavora nel risanare club o società e rivenderlo poi ripulito dai debiti al miglior offerente, cosa che presumibilmente farà anche con il Milan che è ancora un brand molto forte in Europa e nei Paesi arabi, ma dopo questa esperienza ha probabilmente perso appeal in Asia.

La domanda che tutti si pongono è il motivo di questa operazione avventata di Mr. Li. Inesperienza e semplice operazione sbagliata oppure è riuscito davvero a ricavarne un profitto sulla cifra spesa?