Zlatan Ibrahimovic, all'interno del rettangolo di gioco, nel corso della sua lunghissima carriera ha sbagliato davvero poco. Lo stesso, però, non si può dire al di fuori del campo e, nello specifico, nel mondo degli affari. Il suo marchio sportivo, infatti, in soli due anni ha riportato una perdita superiore a venti milioni di euro, con successivo e scontato fallimento. Non si tratta del primo errore di Zlatan in questo settore.

Ibra meglio come calciatore

Probabilmente queste stagioni ai Los Angeles Galaxy saranno, per Zlatan Ibrahimovic, le ultime da calciatore.

Attualmente non si ancora cosa farà "da grande" l'ex attaccante del Manchester United. Una strada, però, sembra non essere particoarmente adatta a lui: quella dell'imprenditoria. Il suo marchio d'abbigliamento A-Z, infatti, lanciato poco più di due anni fa, è già stato costretto a chiudere i battenti e a dichiarare fallimento. Troppe le perdite in questo biennio, che hanno addirittura raggiunto l'incredibile cifra di venti milioni di euro. L'azienda di vestiti era nata nel 2016 da una collaborazione apparentemente vincente tra Ibrahimovic e un gruppo norvegese molto attivo nel settore dell'abbigliamento, denominato Varner. Dopo un inizio zoppicante, dovuto soprattutto alla possibilità di comprare i prodotti esclusivamente online, il marchio si è progressivamente diffuso anche nei negozi.

Nonostante una leggera crescita nell'anno successivo, però, i risultati prodotti sono stati decisamente inferiori alle aspettative, tanto da arrivare alla drastica decisione di metter fine all'attività. Insomma, contrariamente all'ossessione per il successo di Zlatan Ibrahimovic, questa si è rivelata essere tutt'altro che una scelta vincente.

Non è la prima volta

Che la vita da imprenditore non fosse quella più adatta a lui, forse Zlatan Ibrahimovic avrebbe potuto capirlo prima. Il suo ego smisurato e la sua voglia di eccellere sempre, però, lo hanno portato a non abbandonare una strada che, fin dagli esordi, appariva come poco fruttuosa. Già nel 2016, infatti, l'attaccante svedese era stato costretto a veder fallire una sua idea legata al mondo degli affari.

Si tratta dell'app "Zlatan Unplugged", che seguiva l'attuale bomber dei Los Angeles Galaxy nella sua quotidianità. L'applicazione, dopo aver accumulato un'enorme quantità di debiti (comunque inferiore a quelli realizzati con la linea d'abbigliamento A-Z), è stata chiusa. Chissà se ora, dopo due clamorosi fallimenti, Ibrahimovic abbandonerà definitivamente la strada degli affari o se, contrariamente, si affiderà al famoso motto del "non c'è due senza tre":