Un gol facile facile, quasi una formalità, a porta vuota. Un bel sinistro rasoterra a spiazzare il portiere, dopo uno splendido contropiede. E ancora gol. Il 'digiuno' di gol da parte di Cristiano Ronaldo nella nostra Serie A si placa nel pomeriggio di ieri, dopo 344 minuti in campo: Juventus - Sassuolo 2 a 1.

Ed è incredibile come la storia si ripeta: con una pazzesca coincidenza, il portoghese è andato in gol al suo tiro in porta numero 28, esattamente come l’anno scorso, nella Liga spagnola, quando il 14 ottobre 2017 siglò la sua prima rete in trasferta, contro il Getafe (partita terminata 1-2, con gol-vittoria proprio di Ronaldo, a spegnere le speranze dei padroni di casa).

La risposta di Ronaldo ai detrattori

Tre partite in campionato e zero gol già facevano rumore. I tifosi delle altre squadre iniziavano a lanciare le prime battute di scherno, molti esperti della carta stampata si interrogavano sull’effettivo valore del portoghese, trentatreenne, per la Juventus e sull’opportunità, da parte della dirigenza bianconera, di investire un patrimonio enorme per un solo calciatore. Anche l’elezione dell’ex collega nel Real Madrid, Luka Modric, quale “player of the year”, spodestando proprio il talento portoghese, non ha agevolato questo primo periodo di Ronaldo in maglia bianconera.

Al clima disteso, sereno, amichevole che Ronaldo sin dall’inizio è riuscito a creare nello spogliatoio juventino, dimostrando di essere un ragazzo molto disponibile ed aperto, anche nei confronti degli “haters” più accesi del talento portoghese, si ponevano davanti, come da contraltare, le prime difficoltà settembrine, cui si aggiungeva anche una buona dose di malasorte: esemplare, per simboleggiare l’avvio non luminoso di CR7 nella Serie A, è l’azione che conduceva al secondo gol della Juventus contro la Lazio: sfortunata 'ciccata' del pallone da parte di Ronaldo, poi gol del compagno di squadra Mandzukic.

Ma ora ci si può ridere sopra.

Gli inizi stentati in Serie A di altri grandi campioni

Se già si parlava, seppur in modo velato, di “crisi di gol” per Cristiano Ronaldo, paventando difficoltà di ambientamento nel nostro campionato, figuriamoci cosa succedeva in passato, per altri grandi campioni che facevano il loro esordio in Serie A e che, prima di dimostrare tutto il loro potenziale dinanzi agli esigenti tifosi italiani, attraversarono un primo periodo di stenti o, quanto meno, di progressivo adattamento al calcio nostrano.

Arrivato in Italia nel 1996, proveniente dal Bordeaux, il franco-algerino Zinedine Zidane non ebbe un inizio particolarmente fortunato nelle fila della Juventus. Il fantasista poi campione del mondo ’98 iniziò ad ingranare la marcia il 20 ottobre 1996, quando siglò la sua prima rete nel vecchio stadio “Delle Alpi” di Torino, nella partita che vedeva i bianconeri affrontare i nemici dell’Inter (match concluso due a zero per la Juve, con Zizou che mise la firma tra i marcatori siglando il raddoppio, dopo l’iniziale vantaggio di Jugovic).

Ancor più stentato è l’inizio di Michel Platini, nel 1982, con la maglia a strisce bianconere. Sebbene già campione di Francia nel 1981 e stella del mondiale spagnolo dell’82 (quello che laureò i nostri alfieri italiani tricampioni del Mondo e che, in ogni caso, posizionò i “cugini” transalpini al quarto posto), Le Roi Michel doveva ambientarsi al nuovo contesto nostrano: egli proveniva da una realtà di non grande risonanza come quella del Saint Etienne, mentre la Serie A subito pretendeva il massimo dai protagonisti che scendevano in campo. A ciò si doveva aggiungere una complicata condizione fisica. Solo durante il girone di ritorno iniziò a vedersi il vero Platini, e le vittorie importanti con la Juve (al di là della Coppa Italia il primo anno), cominciarono nel 1984, con il trionfo in Coppa delle Coppe.

Se questi grandi campioni che precedettero Ronaldo ebbero difficoltà iniziali ad entrare davvero nel clima giusto per la Serie A, cosa si deve dire per il portoghese, già in doppietta tutto sommato in una fase precoce della stagione (appena il 16 settembre?). La sfida è appena cominciata, si prospettano battaglie, in Italia ed in Europa, nelle quali CR7 è atteso come protagonista assoluto e baluardo dei colori bianconeri. E, magari, quel tiro numero 28, coincidenza quasi 'mistica' con l'esperienza nella Liga spagnola dell'anno scorso, potrebbe essere un messaggio per caricare i bianconeri verso qualcosa di grande, nella presente stagione calcistica.