La Roma di ritorno dalla Repubblica Ceca, sconfitta dal Vittoria Plzen in Champions per 2-1 preoccupa non poco l'intera, grande famiglia giallorossa: dopo pochi minuti è apparso chiaro che la squadra di Di Francesco non si era affatto giovata dalla cura/ritiro forzato decisa dalla società, dopo gli ultimi risultati negativi fatti registrare dall'undici di mister Di Francesco in campionato, culminati nella sconfortante rimonta di Cagliari (Roma rimontata per trovandosi in doppia superiorità numerica).

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Roma-Genoa sarà vitale per mister Di Francesco

La prossima gara di campionato porta all'Olimpico il Genoa del bomber polacco Piatek e dell'ex Ct azzurro Prandelli. Il Genoa è avversario ostico, che dalla trasferta romana ha solo da guadagnare e che va temuto anche per la propensione al gioco di rimessa, grazie alla velocità dei suoi attaccanti, a partire dal giovane Kouame. Una "freccia" che, secondo i recenti rumors di mercato, interessa l'ambizioso Milan di Gattuso, che in ottica gennaio starebbe allontanandosi dalla pista Ibrahimovic. Dopo il Genoa, c'è in programma la proibitiva trasferta allo Juventus Stadium e poi il Sassuolo. Con questi orizzonti non vincere coi rossoblù liguri sarebbe insopportabile per Pallotta e una dirigenza delusa dai risultati fino ad oggi conseguiti.

Una Roma incapace di reagire

Ormai la musica è sempre la stessa e le belle parole spese da Di Francesco e Monchi sembrano cadere nel vuoto: la squadra, che paga anche evidenti errori di costruzione, evidenzia incomprensibili lacune caratteriali anche nel corso di gare che pure hanno un certo valore economico, come appunto quella contro i cechi del Viktoria.

La Roma infatti si era già qualificata per il turno successivo cioè per gli ottavi di finale, ma la partita garantiva comunque buoni guadagni in caso di vittoria e dunque assistere a prove decisamente sotto tono da parte dei vari Marcano, Schick, Pastore e Luca Pellegrini e cosa che sconcerta tutti, cronisti, tifosi e semplici osservatori.

Roma, anche il futuro di Monchi è nebuloso

Molti tifosi indicano in Monchi uno dei principali responsabili di questa lunga crisi di idee, gioco e soprattutto risultati. Arrivato a Roma come fenomeno del calciomercato, Monchi ha per ora complessivamente deluso, al di là delle cessioni eccellenti imposte da ragioni di bilancio, mai digerite dai tifosi (su tutte quelle di Alisson, Salah e Nainggolan). Monchi comunque, da tutti descritto come persona leale, non si nasconde e lega il suo destino alla Roma a quello di mister Di Francesco. Il fallimento del progetto sarebbe condiviso da entrambi, secondo quello che garantisce il DS spagnolo. La piazza, però, ce l'ha anche con Pallotta e il suo grande "sogno americano".

Per ora non si è vinto nulla (e scusate se è poco). A mitigare tante delusioni, resta il raggiungimento della prestigiosa semifinale di Champions 2018, persa contro il forte Liverpool dell'ex Salah. Troppo poco per salvare la panchina di Di Francesco se i risultati continueranno ad essere questi. I tifosi ad esempio non gli hanno mai perdonato il turnover contro il Toro nella gara di Coppa Italia dello scorso anno all'Olimpico. Un turnover pagato con l'eliminazione in un torneo appetibile, con finale da giocare a Roma. Il futuro di Di Francesco è incerto, quello della Roma tutto da decifrare. Per migliorare il gioco servirebbe un fantasista carismatico come Totti, ma a Roma sanno bene che uno così nasce ogni cento anni. Non resta che aspettare la gara col Genoa. Nel frattempo Matchpoint quota l'esonero 2,25.