Luciano Spalletti ha ancora la fiducia della dirigenza? Stando al summit di ieri sera, seguito alla clamorosa sconfitta casalinga con il Bologna, sembra di si. Ma in questi casi le società prendono sempre tempo: al momento, se dovesse saltare la panchina dell'Inter, il sostituto non è stato ben individuato. Indiscrezioni a parte, quella di Esteban Cambiasso nel ruolo di traghettatore, ad esempio, ed in tal caso si punterebbe sul 'cuore nerazzurro' dell'argentino piuttosto che sul suo curriculum che, almeno come tecnico, è ancora vuoto. Cambiasso infatti ha preso la licenza di allenatore a Coverciano nel 2017 e la sua unica esperienza è stata quella di collaboratore tecnico della nazionale colombiana, era assistente di José Pekerman ai Mondiali di Russia dello scorso anno.
Ma l'Inter, salvo smentirci clamorosamente nelle prossime ore, ha deciso di prendere tempo e concedere a Luciano Spalletti un'altra chance. La trasferta di Parma, sabato prossimo, potrebbe essere decisiva: in caso di sconfitta il suo destino potrebbe essere segnato. In queste ore, però, tra i pareri critici sull'ennesimo 'caso Inter', c'è anche quello di Mario Sconcerti che, in un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera prova quasi ad assolvere Luciano Spalletti e lo definisce in qualche modo una 'vittima' di errori che sono a monte e, dunque, attribuibili alla società.
'L'Inter? Non si capisce cosa sia'
Nelle ultime stagioni, partendo da quando c'era ancora Roberto Mancini in panchina e, dunque, prima dell'avvento dei cinesi, l'Inter è teatro degli stessi equivoci tattici secondo il noto giornalista.
"L'Inter non si capisce mai cosa sia. Le mezzali non entrano in area e di conseguenza nemmeno gli esterni, la squadra non sa creare densità negli ultimi cinquanta metri. In questi anni si è chiesto troppo a qualunque trequartista che, puntualmente, ha fallito". Sconcerti cita Ljajic, Jovetic, Guarin, Kondogbia, Joao Mario, Borja Valero e Nainggolan e getta nel calderone anche Rafinha, certamente il più positivo in questi anni che, però secondo Sconcerti "ha parzialmente fallito come trequartista" oltre a Brozovic "costretto ad arretrare".
Giocatori che, dunque, non hanno soddisfatto le esigenze della squadra nonostante diversi allenatori che si sono alternati alla guida. "Manca qualcuno che inizi il gioco e copra le spalle, manca il regista senza il quale la mezzala è isolata in mezzo al campo e l'uomo che resta ha troppi metri da coprire".
'Icardi è come la peperonata: difficile da digerire'
Evidente dunque che in questi anni le colpe, secondo Sconcerti, sono della società (sarebbe meglio dire delle società, visto che cita giocatori e fa riferimento ad allenatori che si sono trovati in mezzo ad un passaggio di proprietà) che non ha lavorato adeguatamente sul mercato. "Spalletti è in balia di errori che sono della società, non c'è mai stata costruzione vera". Il giornalista indica anche in Mauro Icardi uno dei problemi attuali dell'Inter, perché oggi la squadra non riesce ad adattarsi al proprio centravanti. "Lui è un pò come la peperonata, un grande piatto, ma difficile da digerire. Evidente che se oggi segna molto meno rispetto agli anni passati, il problema non è più tattico, ma tecnico".