Arrigo Sacchi in un'editoriale per "La Gazzetta dello sport", ha fatto il punto sulla rivoluzione in atto che vede protagonista la Juventus. L'artefice principale di questo cambiamento radicale, secondo l'ex Ct della Nazionale, è stato Andrea Agnelli, il quale ha avuto il coraggio di dare un taglio netto con il passato che pure aveva portato alla società ben otto anni di successi a livello nazionale, anche se in Europa ci sono state parecchie delusioni. Con l'esonero di Massimiliano Allegri e l'ingaggio di Maurizio Sarri ha voluto chiudere con la tradizione conservatrice della società, eccezion fatta per il periodo di Marcello Lippi e Antonio Conte.

I termini della 'rivoluzione'

Il cambiamento, a parere di "Arrigo da Fusignano", necessita di tempo, pazienza e l'impegno di tutti: presidente, dirigenti e calciatori.

Sarri per lavorare al meglio avrà bisogno della collaborazione incondizionata dei giocatori, i quali dovranno avere l'elasticità e la volontà di acquisire nuove conoscenze. I bianconeri dovranno impegnarsi di più in vista di un calcio più coraggioso e di dominio tattico. La rosa, in questo cambio di rotta, potrà contare su Maurizio Sarri, che non è un semplice gestore, ma un tecnico esperto nella scienza del calcio, la cui didattica (a parere dell'opinionista) è di altissimo livello.

L'unico neo dell'ex Napoli sarebbe il non sorridere durante le interviste e di essere polemico, ma per il resto è un avanguardista nel suo mastiere: "È un tecnico straordinario che cavalca il futuro e dà a tutte le squadre uno stile inconfondibile", afferma Sacchi.

La competenza di Sarri

L'ex impiegato bancario con l'esperienza al Chelsea ha dimostrato il suo valore perchè è riuscito a vincere l'Europa League senza il supporto del club e con alcuni giocatori poco adatti al suo metodo di gioco. Alla Juventus, secondo Sacchi, l'ex Napoli troverà invece una società ben strutturata con giocatori intelligenti, umili ed avvezzi al duro lavoro, per cui il suo compito sarà incentrato nel dare una connotazione di gioco più internazionale e offensiva.

Nel Belpaese si predilige il difensivismo e l'individualismo, al contrario di quanto accade in Europa, dove si ottengono risultati con un gioco collettivo e offensivo.

I tifosi dovranno pazientare, ma i risultati arriveranno. I problemi per il comandante potrebbero arrivare qualora in rosa ci fossero pedine egocentriche, tali da non mettersi al servizio della squadra e in quest'ottica l'ingaggio di Mauro Icardi, secondo l'ex Ct azzurro, sarebbe poco funzionale, perchè occuperebbe gli spazi in cui opera l'eccezionale Cristiano Ronaldo.

La squadra bianconera con gli innesti di Ramsey, Rabiot e de Ligt si è ulteriormente rinforzata, ma l'acquisto più importante potrebbe essere il "sarrismo".