La pausa nazionali volge ormai al termine e la Serie A riaprirà i battenti con la Juventus che sabato alle ore 15 incontrerà la Fiorentina allo stadio Artemio Franchi. Solitamente il rientro non è mai semplice, perché accade che giocatori possano tornare infortunati, ma, questa volta, Maurizio Sarri può gioire perché fino a questo momento nessuno ha dovuto ricorrere all'infermeria. Anzi alcuni forse hanno tratto vantaggio dalle sfide con le rispettive nazionali e tra questi ci sono Merih Demiral e Matthijs De Ligt, entrambi acquistati nell’ultima sessione di calciomercato per rinverdire il pacchetto arretrato.
Le montagne russe di De Ligt
Il turco, che non ha ancora fatto il suo debutto ufficiale con la maglia bianconera, ha accumulato ben 180 minuti propedeutici per un prossimo esordio. L’olandese, invece, a causa dello stop di Giorgio Chiellini, ha avuto il suo battesimo di fuoco contro il Napoli, con risultati poco edificanti che avrebbero abbattuto molti altri calciatori, ma non De Ligt. L’ex capitano dell’Ajax è abituato alle montagne russe, basti ricordare il suo esordio in nazionale avvenuto il 25 marzo 2017 all’età di 17 anni, 7 mesi e 10 giorni, (il debuttante più giovane di sempre tra gli Orange) in trasferta contro l’Ungheria, quando due suoi errori aprirono la strada alla vittoria dei padroni di casa.
Dopo la performance disastrosa, il centrale ha risalito la china diventando un leader dell’Ajax, recuperando la titolarità in patria solo perché l’ha effettivamente meritato e non per mancanza di alternative. De Ligt, con l’Olanda, ha saputo fare la differenza sia nel match contro la Germania, terminato 4-2, sia in quello con l’Estonia concluso con un rotondo 4-0.
Nazionale catartica
Sarri crede molto nelle qualità del ventenne, anche se era consapevole che, all’inizio, avrebbe trovato qualche difficoltà perché in Italia la fase difensiva ha connotati differenti rispetto a quella del campionato olandese: inoltre deve inserirsi in un gruppo dove non è più leader, ma è un passo dietro a Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini.
Il giocatore aveva preso coscienza del cambiamento prima di approdare sotto la Mole perchè aveva contattato telefonicamente il nuovo allenatore, il quale gli aveva prospettato un periodo di transizione. Questo colloquio è stato raccontato anche al quotidiano De Telegraaf. Il repentino inserimento contro il Napoli ha un po’ disorientato il centrale, ma ora in patria sembra aver ritrovato le sue certezze per cui il tecnico dovrebbe ritrovare un De Ligt rigenerato mentalmente e capace di incidere in campo. Con Chiellini KO, nella migliore delle ipotesi per sei mesi, il giovane tulipano è chiamato a caricarsi sulle spalle la squadra che in 23 giorni disputerà tra campionato e Champions League ben sette gare tutte molto toste non foss’altro per il poco tempo tra una gara e l’altra.