Doppio colpo in entrata del Trapani che in tal modo fa salire a tre i nuovi arrivi dall'inizio dell'anno. Ad Alessandro Buongiorno, difensore classe 1999 arrivato in prestito pochi giorni fa dal Torino, il club siciliano aggiunge anche Nicola Dalmonte, attaccante che era già al lavoro con i nuovi compagni, arrivato dal Genoa e, soprattutto, Mamadou Coulibaly, centrocampista che arriva dalla Virtus Entella, ma il cui cartellino è di proprietà dell'Udinese. Il giovane senegalese arriva con la formula del trasferimento temporaneo fino al prossimo 30 giugno ed è stato protagonista negli anni scorsi di una storia straordinaria: una favola, perché a lieto fine, a differenza di tanti suoi coetanei che sono salpati dall'Africa in cerca di fortuna, fuggendo da situazioni difficili.
Lui aveva le idee chiare fin dall'inizio, voleva diventare un calciatore professionista.
Ha sfidato il mare per coronare il suo sogno
La sua storia Mamadou la raccontò l'anno scorso al Resto del Carlino in occasione della sua esperienza al Carpi. Il racconto di un 'viaggio della speranza', lungo e difficile, iniziato nella sua Thies, la città che gli ha dato i natali in Senegal nel 1999. "Avrei sacrificato la mia vita per diventare un calciatore - ha spiegato Coulibaly ai cronisti del noto quotidiano - anche se la mia non era una famiglia povera, non mi permetteva di giocare. Così decisi di partire, anche se dovevo farlo da zero e non avevo soldi". Coulibaly è salito su un pullman che lo ha portato in Marocco e dal Paese nordafricano ha tentato di raggiungere l'Europa.
Non aveva alcun risparmio, né tanto meno documenti: così sale clandestinamente a bordo di una nave che trasportava risorse alimentari ed attraversa il Mediterraneo diretto in Francia. "Non sapevo nuotare, ma non era contemplato in me che avessi paura". Sbarca nel Paese transalpino e raggiunge Grenoble dove vive una sua zia, poi passa la frontiera italiana e va a Livorno.
Qui inizia la parte più difficile perché Mamadou non ha alcun posto dove andare e resta un senzatetto per almeno sette mesi. "Entravo nei supermercati per ripararmi dal freddo", raccontò lo scorso anno al Resto del Carlino il nuovo centrocampista del Trapani che, a quel punto, raggiunge Pescara dove vive una folta comunità senegalese.
A Roseto degli Abruzzi viene fermato dai carabinieri e trasferito nella comunità di Montepagano. Lì riesce a farsi notare per le sue doti calcistiche, l'ex attaccante di Modena, Cesena e Brescia, Mino Bizzarri, si accorge del suo talento e lo segnala al Pescara. Il suo trasferimento in biancazzurro viene avallato da Massimo Oddo, allora tecnico degli adriatici. La sua carriera inizia in quel momento.
La carriera
Centrocampista centrale o mezz'ala, Coulibaly è un giocatore versatile. Grande fisicità accompagnata da ottime doti tecniche, ai tempi di Pescara lo avevano paragonato addirittura a Paul Pogba. Zdenek Zeman, uno che di giovani ne capisce parecchio, lo fa esordire in prima squadra in Serie A nell'aprile del 2017, in un match contro il Milan: nel massimo campionato 2016/2017 colleziona in totale 9 presenze e in 3 circostanze gioca titolare.
Resta al Pescara anche in Serie B, nella stagione successiva, giocando 23 partite e mettendo a segno 2 gol, prima della chiamata dell'Udinese che lo riporta nella massima serie dove però non scende mai in campo nell'autunno del 2018 ed a gennaio dell'anno scorso passa in prestito al Carpi, in Serie B (16 gare e 2 gol). In questa stagione il prestito all'Entella dove però scende in campo soltanto in due occasioni, ora spera certamente di rilanciarsi in quel di Trapani dove un giocatore dalle sue caratteristiche serve come il pane al centrocampo di mister Castori nel tentativo di agganciare il treno-salvezza.
📣📣 Mamadou Coulibaly approda al #TrapaniCalcio con la formula del trasferimento temporaneo fino al 30 giugno 2020
— Trapani Calcio 1905 (@TrapaniCalcio) 13 gennaio 2020
Benvenuto, Mamadou! pic.twitter.com/sC1ere1zOI