La recente sentenza che la UEFA ha inflitto al Manchester City (esclusione dalla società inglese dalle prossime due edizioni dalla Champions League) ha evidentemente creato apprensione da parte della società che ambiscono a qualificarsi alle coppe europee. A tranquillizzare tutti ci ha pensato l'avvocato Pierfilippo Capello, figlio dell'ex tecnico Fabio. Proprio l'avvocato si è soffermato sulla situazione Manchester City, sottolineando però che per evitare sanzioni sul Fair Play Finanziario è importante avere ricavi. Come ha dichiarato Capello: "Il problema del Manchester City è stato il modo in cui le spese venivano coperte".

Da lì la sanzione pesante, anche se la società inglese avrà modo di fare appello per la sentenza con la speranza che venga attutita o, meglio ancora, eliminata. Si è poi soffermato sulla situazione delle italiane, tranquillizzando i tifosi delle società candidate a giocare le coppe europee la prossima stagione.

Per Capello Inter e Juve non corrono rischi

L'avvocato Pierfilippo Capello ha dichiarato che "Inter e Juventus sono attente al Fair Play Finanziario e per questo non rischiano sanzioni da parte dell'Uefa". Sui bianconeri ad esempio ha sottolineato che hanno speso molto negli ultimi anni, ma allo stesso tempo sono incrementati anche i ricavi e questa è una garanzia per la società di Andrea Agnelli.

Riferimento poi anche all'Inter di Suning, che "in questi ultimi mesi sta investendo molto, ma sono tutte operazioni che però sono state fatte tenendo ben presenti i parametri del fair play finanziario". La situazione più a rischio attualmente in Italia è quella che riguarda il Milan, anche se è lontana in classifica da posti disponibili alla qualificazione alle Coppe Europee.

Anche in questo caso però Capello ha tranquillizzato i tifosi milanisti, sottolineando come la società di Elliott abbia ancora tempo per rientrare nei parametri UEFA che garantiscono la possibilità di giocare in Europa.

La sanzione comminata al Manchester City

In questi giorni è arrivata l'ufficialità da parte della UEFA dell'esclusione del Manchester City dalle prossime due edizioni della Champions League.

Sono due le motivazioni che hanno spinto a decretare una sentenza così pesante. La società inglese ha commesso gravi violazioni del regolamento sulle licenze e sul Fair Play Finanziario, sopravvalutando le entrate da sponsorizzazioni sui suoi conti fra il 2012 ed il 2016. Inoltre non ha collaborato alle indagini sul caso da parte del CFCB. Il Manchester City ha subito replicato alla sentenza, sottolineando come sia deluso dalla decisione presa ma non sorpreso e confermando che farà ricorso al Tas di Losanna.