C'è un'immagine di Jim McLean che, suo malgrado, è molto cara ai tifosi della Roma. Nella foto, scattata allo stadio Olimpico il 25 aprile 1984, si vede l'allenatore scozzese che lascia il campo e alla sua sinistra si vede chiaramente Sebino Nela che gli mostra un poco elegante 'dito medio'. Sullo sfondo c'è il tabellone che mostra il risultato, Roma-Dundee United 3-0: una fantastica rimonta dopo lo 0-2 subito in Scozia che porterà i giallorossi in finale di Coppa dei Campioni alla loro prima partecipazione. Come sarebbe andata a finire lo sappiamo tutti, i ragazzi di Nils Liedholm sarebbero stati piegati dal Liverpool ai calci di rigore dinanzi al pubblico dello stadio Olimpico in quella che era un'occasione storica, la finale continentale disputata in casa.

La Roma perse dunque l'occasione di una vita così come l'aveva persa lo stesso Dundee che, al pari dei giallorossi, si affacciava per la prima volta su un simile palcoscenico. Sono gli anni di 'cenerentola al gran ballo di Scozia' e il principale autore di quel miracolo è uscito di scena: Jim McLean è morto all'età di 83 anni lo scorso 26 dicembre, da tempo ormai la sua salute era precaria e soffriva di una grave forma di demenza.

'The New Firm'

Difficile trovare in Scozia una storia che non sia legata all'Old Firm, l'eterno duello di Glasgow tra Rangers e Celtic. Ci fu però una breve epoca, quasi quarant'anni or sono, in cui il duopolio di Glasgow fu seriamente sfidato da quello che divenne noto come "The New Firm" , Aberdeen e Dundee United.

Fu una parentesi, si sarebbe presto tornati alla 'dittatura di Glasgow' e questo consegna decisamente alla storia del calcio quel campionato scozzese 1982/83, stagione del primo e unico titolo dei 'Tangerines'.

Un giovane allenatore

Jim McLean divenne l'allenatore del Dundee United nel 1971. Era stato un buon mestierante del football, aveva militato con Hamilton Academicals, Clyde, Dundee e Kilmarnock, giocando quasi 400 partite.

Aveva solo 34 anni quando si sedette per la prima volta sulla panchina del Dundee United, un piccolo club rispetto alla coppia di Glasgow, basti pensare che Celtic e Rangers avevano una media di spettatori di 40-50 mila per le loro partite casalinghe, lo United ne aveva appena 9.000.

Un crescendo inarrestabile

Alla fine degli anni '70 si misero in moto gli eventi che avrebbero portato alla grande impresa.

Il Dundee United era arrivato secondo in Coppa di Scozia nella stagione 1973-74, perdendo la finale contro il Celtic. All'inizio del nuovo decennio gli uomini di McLean vinsero la Coppa di Lega scozzese per due stagioni di fila, 1979-80 e 1980-81. Nella prima circostanza superarono 3-0 l'Aberdeen dopo un rematch. La squadra del miracolo stava prendendo forma: Hamish McAlpine, Derek Stark, Paul Hegarty, David Narey, Eamonn Bannon, Paul Sturrock e Billy Kirkwood erano tutti in formazione. La stagione successiva, con Davie Dodds aggiunto alla squadra, risollevarono il trofeo con lo score fotocopia di 3-0, vittima di turno i cugini del Dundee Fc. Nella stagione 1981-82 arrivarono quarti in Premier, ma era chiaro che sia l'Aberdeen che il Dundee United stavano ora sfidando l'Old Firm.

I Rangers faticavano parecchio a tenere il passo del New Firm, mentre il Celtic rispose con il titolo vinto nel 1982.

Il 'miracolo'

All'inizio della stagione 1982-83 McLean preferisce volare basso: "Non pensavo avessimo la forza per arrivare fino in fondo e vincere il campionato, anche se facevamo molto bene in coppa", ha ricordato alcuni anni dopo. In quel campionato, invece, il Dundee trova una continuità di rendimento assolutamente straordinaria e mette in atto un esaltante duello con l'Aberdeen di Alex Ferguson che nella stessa annata vincerà la Coppa delle Coppe. Le grandi di Glasgow stanno a guardare, anche se nella parte finale della stagione il Celtic avrà 'un colpo di reni' e agguanterà l'Aberdeen al secondo posto.

Il rush finale della Premier scozzese è al cardiopalma: quando manca un turno alla fine i ragazzi di McLean guidano la classifica con un punto di vantaggio sulla coppia Aberdeen-Celtic e sono impegnati nel derby in casa dei cugini del Football Club Dundee: i gol di Milne e Bannon firmeranno lo storico 2-1 che vale il titolo. McLean, normalmente poco imbarazzato nel dire ciò che gli passa per la testa, è senza parole. "Mi piacerebbe pensare che tutta la Scozia sia felice per noi. È incredibile", dirà.

La finale sfiorata in Coppa dei Campioni

Il Dundee United non è stato più capace di ripetersi. Nella stagione successiva si classificherà al terzo posto, ma regalerà ai suoi tifosi un'indimenticabile cavalcata in Coppa dei Campioni.

I campioni di Scozia giungeranno fino in semifinale dopo aver eliminato i maltesi dell'Hamrun Spartans, i belgi dello Standard Liegi e gli austriaci del Rapid Vienna. Nel penultimo atto del massimo trofeo continentale affronteranno la Roma di Liedholm che schiera giocatori del calibro di Falcao, Cerezo, Conti e Pruzzo: l'andata vinta 2-0 a Tannadice porterà grande fiducia agli uomini di McLean che, però, al ritorno all'Olimpico perderanno 0-3 e il sogno di essere la seconda squadra scozzese in finale di Coppa dei Campioni svanirà. Una finale europea comunque il Dundee United l'avrebbe disputata nella stagione 1986-87,quella di Coppa Uefa dopo aver fatto fuori anche il Barcellona: nell'ultimo atto, però, gli orange dovranno inchinarsi agli svedesi del Goteborg. Sarà ufficialmente la fine del 'miracolo Dundee'. Jim McLean, invece, resterà sulla panchina fino al 1993, poi entrerà in dirigenza fino al 2000.