Negli ultimi giorni hanno destato molto clamore mediatico le parole del designatore degli arbitri Nicola Rizzoli. L’ex arbitro in una recente intervista al Corriere dello Sport aveva dichiarato che, dopo la sentenza Calciopoli del 2006, non è stato facile per gli arbitri ricostruire il rapporto di fiducia con la gente. Aveva poi aggiunto che non era stato facile convincere gli appassionati di calcio che era stata fatta pulizia e che ci si poteva fidare del lavoro degli arbitri. Secondo Rizzoli gli arbitri "qualche scoria di Calcipoli se la portano ancora appresso".

Parole che hanno scatenato la reazione dell’ex amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi. Sul giornale Libero l’ex dirigente ha criticato l’attuale designatore degli arbitri sottolineando come la sentenza Calciopoli gli avrebbe permesso di velocizzare la sua carriera d’arbitro. Diversi 'fischietti' vennero indagati ma poi assolti, permettendo alle ‘nuove leve’ di arbitrare. Lo stesso Moggi ha dichiarato che Nicola Rizzoli dovrebbe ringraziare soprattutto l’ex magistrato Palamara per la propria crescita professionale come arbitro.

Moggi su Rizzoli

L’ex amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi rispondendo alle parole di Rizzoli ha prima dichiarato: “Rizzoli è stato quello che ha più beneficiato dalla sentenza Calcopoli”.

Ha poi menzionato anche l’ex assistente e designatore degli arbitri di Serie B Cristiano Copelli.

A tal riguardo Moggi ha dichiarato: “Rizzoli dimentica che in quell’ambiente ha trovato collocazione un certo Cristiano Copelli”. Quest’ultimo, come raccontato da Moggi, è colui che le cronache raccontano essere stato coinvolto in una truffa sulla lotteria ‘Gratta e vinci’.

Moggi ha aggiunto che Copelli andava dicendo che finché avesse arbitrato lui la Juventus avrebbe fatto fatica a vincere.

Luciano Moggi su Copelli

L’ex dirigente Luciano Moggi ha poi portato come esempio l’episodio in Reggina-Juventus, quando da guardalinee Copelli non avrebbe sbandierato un evidente fallo di rigore a favore dei bianconeri.

Moggi ha aggiunto: “Con il senno di poi mi pento di non aver chiuso veramente Copelli negli spogliatoi, gli avrei impedito di frodare lo Stato italiano per tanti milioni di euro”.

Infatti fra le accuse piovute su Moggi per la sentenza Calciopoli c'è anche quella di aver chiuso negli spogliatoi dopo Reggina-Juventus nel 2004 gli assistenti Copelli, Di Mauro e l'arbitro Paparesta. Lo stesso Moggi ha voluto sottolineare come Copelli, durante la sua attività, sia stato fermato dall'Associazione Italiana Arbitri per tre mesi perché sorpreso a parlare al telefono con il dirigente del Milan Meani.