La Juventus ha annunciato il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, dopo l'uscita delle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte Federale in merito alla questione plusvalenze e alla penalizzazione di 15 punti nella classifica di Serie A ricevuta dai bianconeri.
In merito a questa vicenda si stanno esprimendo in questi giorni diversi legali, fra cui anche l'avvocato Roberto Afeltra, il quale ha affermato che la sentenza ha vari punti per poter essere impugnata e che a suo avviso non si può parlare di illecito grave, ripetuto e prolungato.
L'avvocato Afeltra parla delle motivazioni sul caso plusvalenze della Juventus
'Rispetto alle motivazioni, la sentenza ha grandissimi punti per poter essere impugnata davanti al Collegio di Garanzia dello Sport', sono queste le dichiarazioni di Roberto Afeltra alla trasmissione "Fuori di Juve".
Il legale ha poi dichiarato: 'Ben 16 pagine sulle 36 sono dedicate alle motivazioni di diritto, cinque sul motivo della revocazione della sentenza con cui la Juventus era già stata assolta in due gradi di giudizio. Questo è poco condivisibile e non si può parlare di illecito grave, ripetuto e prolungato".
Il parere di altri giuristi
Anche altri professionisti del settore legale in queste ore hanno hanno parlato del caso plusvalenze riguardante la Juventus.
L'avvocato Eduardo Chiaccio ad esempio ha spiegato: Il Collegio di Garanzia del Coni ha tre opzioni: può annullare la sentenza, può essere respinto il reclamo, oppure parte delle motivazioni sono ritenute carenti e insufficienti e il Collegio può rimettere gli atti alla Corte Federale per una rideterminazione della pena.
Sul tema si è espresso anche l'avvocato Francesco Andrianopoli, che ha asserito: "Se guardiamo il criterio adottato dalla Corte in quest’ultima pronuncia, la Juventus rischia seriamente la retrocessione.
Se sono stati dati 15 punti per questo tipo di violazione figuriamoci per le altre. Se si guarda invece lo storico di tutte le decisioni precedenti in ambito di violazione bilancistica, la risposta dovrebbe essere no, perché la giustizia sportiva storicamente è estremamente leggera".
L'avvocato Domenico La Marca ha invece affermato: "Nell’analisi delle motivazioni ci sono alcuni passaggi importanti sull’operato della Juve, laddove la Corte ha evidenziato che ci sono state operazioni caratterizzate da una consapevolezza, mentre altre sono state compiute con una consapevolezza più superficiale o magari persino in buona fede ma in grado lo stesso di determinare una situazione fuori controllo".