Negli ultimi giorni la Juventus è stata al centro del clamore mediatico non per solo per le vicende di campo ma anche per le note inchieste giudiziarie. Il caso plusvalenze ha in particolare prodotto una sanzione di 15 punti di penalizzazione, una sentenza ritenuta ingiusta dal club che sta preparando le carte per un ricorso presso il Collegio di Garanzia del Coni: al riguardo nelle ultime ore si è espresso l'avvocato ed ex parlamentare di Fratelli d'Italia Maurizio Paniz che si è detto certo che il Coni annullerà la sentenza.

Al calderone di inchieste già in piedi, la Procura Figc ha di recente aggiunto un altro procedimento, quello relativo alla presenza di Luciano Moggi a bordo campo nel match del campionato Primavera fra Napoli e Juventus: l'ex dg bianconero è stato come noto radiato in seguito a Calciopoli, non avrebbe potuto dunque essere presente nel rettangolo di gioco, da qui l'inchiesta aperta dalla procura Figc nella persona del procuratore Giuseppe Chinè.

Inchiesta Procura su Napoli vs Juventus Under 19, Moggi: 'Questo è stalking'

Nell'occasione sotto indagine, Luciano Moggi si sarebbe intrattenuto a chiacchierare a bordo campo con il dirigente della Juventus Gianluca Pessotto, che è stato poi ascoltato dal procuratore Figc. Immediata la reazione del protagonista della vicenda, l'ex dg bianconero, che ha dichiarato di essersi recato con due amici a vedere il match Napoli-Juventus del campionato Primavera: 'Sono andato a Cercola insieme a due amici, che sono testimoni e che citerò, e siccome non sono pratico del campo ho chiesto all'inserviente, che mi ha fatto passare a bordo campo'.

'Ho incontrato Pessotto, dirigente della Juve, che ho salutato essendo stato mio giocatore - ha proseguito Moggi - Chiné non può dire che non posso parlare con qualcuno, questo è stalking, non possono vietarmi anche di parlare'.

L'ex direttore generale ha aggiunto che non si spiega il motivo per il quale sarebbe stato ascoltato Pessotto ritenendo la cosa come un atto persecutorio nei riguardi della propria persona. Inutile sottolineare come la responsabilità dell'ingresso di individui non autorizzati in campo sia responsabilità in capo alla società ospitante, dunque il Napoli, da qui la reazione dell'ex dirigente juventino.

L'asse insomma che 'collega' il procuratore Chinè e la Juventus, seppur indirettamente come in questo caso, viene dunque ad essere alimentato: come noto lo stesso Chinè ha infatti condotto l'inchiesta che ha portato a 15 punti di penalizzazione in merito alla vicenda plusvalenze, per non parlare del filone legato alla manovra stipendi per il quale il club bianconero potrebbe nuovamente essere deferito.

Intanto il club si sta preparando per ricorrere al Collegio del Coni e riottenere i 15 punti: al riguardo hanno destato molto clamore le parole del vice presidente Piero Sandulli in merito alle quali il Coni ha subito precisato che si tratta di dichiarazioni 'rilasciate a titolo personale'.