È una sconfitta amara quella subita dall’Avellino con il Messina: in un'atmosfera resa ancora più cupa dalla pioggia incessante e dal vento la squadra di Pazienza ha perso per 1-0. Decisivo il gol di Manetta nel primo tempo. Ennesima prova scadente, sia sul piano del gioco che su quello caratteriale per i biancoverdi, i quali hanno deluso i tifosi presenti, accorsi in buon numero al Partenio-Lombardi nonostante il maltempo.

Il Messina subito avanti con Manetta

Nei primi 45 minuti, dopo un tentativo degli irpini con la botta a volo di Cosimo Patierno parata istintivamente dall’ex di turno Fumagalli, il centrocampo del Messina sale in cattedra mettendo in difficoltà i padroni di casa.

E su un corner calciato da un giocatore peloritano, Manetta è il più rapido ad agire nel batti e ribatti, freddando con un rasoterra l’incolpevole Ghidotti.

Seppur in maniera poco lucida, i lupi, feriti, provano a non affondare: prima D’Ausilio e poi l’evanescente Sgarbi provano a pareggiare: ma il neoacquisto viene neutralizzato dall’ineccepibile Fumagalli mentre il numero 11, superati due avversari con una sgroppata delle sue, fallisce una semplice occasione sotto la curva nord.

L’ingresso di Gori non basta

Il secondo tempo inizia con Pazienza che inserisce Dall'Oglio per Rigione e prova dunque, in successione, a modificare lo scacchiere tattico con l’inserimento di giocatori freschi e di corsa come Ricciardi.

Tuttavia, la musica non cambia e soltanto l’inserimento del duo Gori-Marconi sembra scuotere l’Avellino. Durante il valzer delle sostituzioni però è Plescia a fallire incredibilmente la rete del possibile raddoppio: solo dinanzi a Ghigliotti si divora un gol su assist del migliore in campo, Emmausso.

Gli ultimi minuti sanno di arrembaggio da parte degli avellinesi.

Si sprecano le diverse occasioni innescate dalle corsie laterali con le punte inserite nel corso del match, le quali per un motivo o per un altro fanno fatica a centrare la porta ospite.

Avellino sconfitto, proteste dei tifosi

Questa sconfitta rappresenta un duro colpo per il sodalizio del patron D’Agostino, il quale rischia seriamente di vedere compromessa la corsa al primato.

Anche perché dopo la vittoria della capolista Juve Stabia nell’anticipo di Monopoli, ora l'Avellino ha 10 punti di ritardo in classifica dalle "vespe".

I tifosi al triplice fischio finale, già fradici e col morale sotto i tacchi, hanno intonato cori contro i giocatori, che non hanno saputo dare continuità alla vittoria a Monopoli della scorsa settimana.