Dopo due pareggi consecutivi, Thiago Motta e la sua Juventus sono finiti nel mirino della critica.

I tifosi e i media hanno sollevato diverse perplessità sul rendimento dei bianconeri e tra le voci più critiche è spiccata quella di Ivan Zazzaroni. Il direttore del Corriere dello Sport ha espresso la sua opinione sulla gestione dell’allenatore classe 1982, evidenziando come Thiago Motta, pur essendo un tecnico abile e promettente, non potrà mai essere come Pep Guardiola. "Non è il Verbo, l’assoluto, e non vuole, né potrà mai essere Guardiola" ha scritto Zazzaroni nel suo editoriale.

Queste parole riflettono un’opinione diffusa tra chi segue il calcio italiano, spesso critico nei confronti degli allenatori emergenti che vengono subito messi a confronto con figure iconiche.

Le parole di Zazzaroni

Zazzaroni sostiene inoltre come, per molti, Thiago Motta rappresenti una sorta di controcultura calcistica rispetto alle filosofie di Massimiliano Allegri e José Mourinho. "In pochi mesi Thiago è diventato la fede di tanti, l’opposizione (ad Allegri, a Mou, ai cosiddetti risultatisti) che si è fatta governo e allora avanti con le protezioni (spesso di comodo)", ha aggiunto Zazzaroni.

Sono parole che evidenziano lo scetticismo di parte della critica verso un allenatore che molti vedono come innovatore, ma che deve ancora dimostrare la sua capacità di portare la Juventus a risultati concreti e continui.

Di fronte a queste osservazioni, Thiago Motta sa che la risposta migliore deve arrivare dal campo.

Calendario serrato per la Juventus

I prossimi impegni della Juventus saranno cruciali per il tecnico, a partire dalla gara in programma oggi ad Udine contro l'Udinese. Poi ci sarà l'incontro di Champions League contro il Lille il 5 novembre, seguito dal derby contro il Torino prima di una nuova pausa per le nazionali.

In queste partite, Thiago Motta avrà l’opportunità di mostrare il proprio valore, cercando di ottenere i risultati necessari per calmare le critiche e dare continuità al progetto. La Juventus spera inoltre di poter contare presto su due elementi chiave come Douglas Luiz e Nico Gonzalez (anche se il primo fin qui ha offerto un contributo praticamente nullo alla causa).

L'ex Fiorentina in particolare, fermo dal 2 ottobre a causa di una lesione di basso grado, sta preoccupando i tifosi. Normalmente, un infortunio di questo tipo richiede un recupero di circa 15-20 giorni, ma l’argentino è ormai lontano dal campo da oltre un mese e il suo ritorno rimane incerto.