Le ultime gare di campionato saranno decisive per capire se la Juventus punterà per il prossimo futuro ancora su Igor Tudor o meno. La scelta del croato a oggi sembrerebbe positiva, vista la chimica ritrovata fra l'ambiente, la squadra e la tifoseria. Tuttavia la scarsa esperienza e il curriculum non ancora vincente di Tudor come allenatore potrebbero in prospettiva essere dei limiti pronti a riaffiorare ai primi passi falsi eventualmente fatti dalla squadra. Un azzardo che per certi versi ricondurrebbe a quanto visto nei mesi scorsi con Thiago Motta.

Juventus, con Tudor ora sembra tutto rose e fiori, ma sarà cosi anche nel futuro?

Alla Continassa, il vento è cambiato. Dopo mesi di incertezze, tensioni e risultati altalenanti, la Juventus ha ritrovato compattezza e ritmo con l’arrivo in panchina di Igor Tudor. L’ambiente, che sembrava sul punto di esplodere, si è ricompattato attorno a una nuova identità, più grintosa e concreta. E i risultati lo testimoniano: le vittorie in campionato sono tornate, il gruppo appare rinvigorito e la qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo vitale per i conti e per il prestigio, pare sempre più vicina.

Tuttavia, se il presente sorride, il futuro pone più di un interrogativo. In società si riflette sulla possibile conferma di Tudor anche per la prossima stagione.

Una scelta che potrebbe sembrare naturale alla luce dell’attuale inversione di rotta, ma che nasconde alcune insidie. Il tecnico croato, infatti, non ha ancora una vera esperienza alla guida di una big dall’inizio della stagione, né ha mai affrontato da protagonista un calendario pieno di impegni come quello che aspetta la Juve nel 2025-2026.

Juve, puntare su un nome non rodato potrebbe portare i bianconeri a vivere quello che è già stato con Thiago Motta

Il rischio, insomma, è quello di trovarsi di fronte a un “Motta 2.0”. L’ex allenatore della Juve, chiamato a guidare una grande piazza con ambizioni europee nella scorsa estate, si è ritrovato travolto dalle pressioni, da una rosa da gestire in ogni minimo dettaglio e da un calendario che non fa sconti.

Anche Tudor potrebbe dover affrontare difficoltà simili, soprattutto se non supportato da una dirigenza pronta a sostenerlo nei momenti critici.

Il dilemma è evidente: puntare sulla continuità e sulla chimica ritrovata, oppure scommettere su un nome più rodato a livello europeo? La Juventus ha ritrovato se stessa, ma per costruire un nuovo ciclo servirà più di qualche vittoria primaverile. Tudor ha dato il via alla ripartenza, ma ora bisogna capire se avrà anche il passo giusto per correre sul lungo periodo.

Una scelta da non sbagliare, perché a Torino vincere è la parola d'ordine e ai primi passi falsi fatti eventualmente dal croato nella prossima stagione, potrebbero tornare gli spettri di un passato non troppo lontano.