Da qualche giorno che il nome di Adrien Rabiot è stato nuovamente accostato alla Juventus. Il transalpino è stato messo fuori rosa dal’Olympique Marsiglia a seguito di una brutta rissa con il compagno di squadra Jonathan Rowe. Non ci sono molti dettagli sull'accaduto, ma il direttore sportivo del club, Mehdi Benatia (ex bianconero), lo ha definito troppo grave per ricucire il rapporto. Ora, Rabiot è in cerca di una nuova sistemazione. Il suo contratto, in scadenza a giungo 2026, non rappresenta alcun problema per la trattativa. A 30 anni, il centrocampista francese può ancora dare molto e già si parla di un interesse del Milan (Massimiliano allegri stima molto il calciatore). Anche la Juve è tra le papabili destinazioni, ma sarebbe una buona idea riportarlo alla Continassa?
Problemi disciplinari e comportamentali
Il recente episodio nel Marsiglia è solo l’ultima di una serie di controversie che hanno segnato la carriera di Rabiot. La Juventus, in un momento in cui cerca stabilità e compattezza, difficilmente trarrebbe beneficio dall’inserire un profilo così frizzantino in una rosa in cui c'è già l'incognita sul futuro di Vlahovic. Le dinamiche di spogliatoio sono importanti quanto il rendimento in campo e i fatti dimostrano che Rabiot fatica a garantire continuità sotto questo aspetto.
Rapporto costi-benefici sfavorevole
L’ingaggio di Adrien Rabiot al Marsiglia è di oltre 6 milioni di euro a stagione. Durante la sua esperienza bianconera, in molti hanno lamentato il fatto che la sua remunerazione (7 milioni di euro netti a stagione) fosse eccessiva per le prestazioni offerte. Alla luce del pesante debito che grava sulle casse della società, investire nuovamente su di lui potrebbe rivelarsi tutt'altro che un affare.
Divergenze con il progetto tecnico
Prima di lasciare il club, nell’estate del 2024, il transalpino affermò che il progetto tecnico del club non fosse sufficientemente ambizioso, per cui non rinnovò il contratto. Se il giocatore tornasse a Torino dopo tali affermazioni, la dirigenza ci "perderebbe la faccia". Certo, il direttore sportivo è cambiato e, in parte, anche la rosa, ma lo scheletro è quello. Una società che punta a rilanciarsi non può ripartire da qualcuno che poco tempo fa metteva in dubbio il futuro della stessa.
Damien Comolli punta sui giovani
Come accennato, Adrien Rabiot è un centrocampista di alto livello e, nonostante la carta d'identità (classe 1995), ha ancora molto da dare. Tuttavia, la Juventus ha deciso di puntare su calciatori giovani, con pretese economiche minori e potenziali margini di miglioramento. Ne consegue che il francese non rientra in alcun modo nella nuova strategia societaria.
Nome poco apprezzato da parte della piazza
Anche il parere della tifoseria è rilevante nella scelta dei calciatori e il popolo juventino è spaccato sul calciatore: c’è chi lo considera uno degli ultimi veri top player ad aver indossato la casacca bianconera e chi è sempre rimasto deluso dalle sue prestazioni in rapporto all’ingaggio percepito. In breve, un ritorno del francese difficilmente farebbe felice la piazza e la Vecchia Signora non può più permettersi passi falsi con i tifosi.