La Juventus ha investito con decisione sull’attacco durante l’ultima campagna acquisti, ma a distanza di poche settimane dall’inizio della stagione emergono i limiti di un centrocampo rimasto fragile e incompleto. Le difficoltà attuali non sorprendono: erano già scritte tra le righe di un mercato che ha privilegiato lo spettacolo offensivo, trascurando l’equilibrio della mediana.

Juventus, le difficoltà dei bianconeri a centrocampo cominciano a farsi sentire

Le difficoltà della Juventus in mezzo al campo non sono una sorpresa, ma il frutto di scelte di mercato che già in estate avevano fatto sorgere dubbi a più di un osservatore.

La dirigenza bianconera ha puntato forte sulla ricostruzione dell’attacco, portando a Torino tre nuovi innesti di peso per rinnovare il reparto offensivo. Una strategia che ha galvanizzato l’ambiente, ma che ha lasciato in secondo piano la mediana, già in sofferenza nella scorsa stagione.

L’uscita di Douglas Luiz, approdato al Nottingham Forest, avrebbe dovuto far scattare un campanello d’allarme in società, quanto meno a livello numerico. Il brasiliano era stato infatti uno dei più criticati nella scorsa stagione, ma aveva mostrato lampi di ripresa nella pre-season estiva. Eppure, invece di intervenire con decisione, la Juventus ha deciso di affidarsi alla crescita di Fabio Miretti, la cui permanenza è stata considerata una sorta di “tampone tecnico”.

Peccato che i problemi fisici del giovane centrocampista lo abbiano già costretto ai box, complicando ulteriormente i piani di Tudor.

Juve, il focus sull'attacco ha lasciato un buco a centrocampo

Oggi, con Locatelli e Thuram costretti agli straordinari e senza reali alternative in grado di garantire qualità e continuità, la stanchezza inizia a farsi sentire nonostante la stagione sia iniziata da appena un mese. L’idea di Tudor di puntare sul recupero di Teun Koopmeiners, il centrocampista per il quale la Juve aveva investito 60 milioni di euro, non sta dando i risultati sperati: il giocatore fatica a trovare la forma migliore e la squadra si ritrova ancora priva di un faro in mediana.

Così, a settembre, la Vecchia Signora si ritrova già a pensare al mercato di gennaio per correre ai ripari e non a caso in queste ore stanno uscendo fuori nomi come quello di Milinkovic-Savic.

Una situazione che forse poteva essere evitata con una pianificazione diversa. Al posto del doppio colpo d’effetto in attacco last minute, rappresentato da Zhegrova e Openda, la dirigenza avrebbe potuto scegliere di concentrare risorse e sforzi su un centrocampista di spessore, capace di innalzare il livello del reparto più fragile della rosa.

Il rischio, ora, è che la Juve paghi per mesi un vuoto strutturale che era ampiamente prevedibile. Perché senza equilibrio a centrocampo, anche il miglior attacco rischia di non bastare.