La Juventus esce dal Maradona con una sconfitta per 2-1 contro il Napoli, ma soprattutto con la sensazione ormai ricorrente di essere una squadra smarrita, fragile e priva di identità. Ancora una volta la prestazione dei bianconeri è stata insufficiente sotto diversi punti di vista: qualità tecnica, ordine tattico, personalità nei momenti chiave. Una combinazione di fattori che continua a generare dubbi profondi sulle reali potenzialità di questo gruppo.
A evidenziare le criticità è stato anche il giornalista Massimiliano Nerozzi, che tramite X ha puntato il dito sul nocciolo del problema: “Al netto degli errori di Spalletti i problemi della Juve restano nella rosa”.
Una frase che fotografa perfettamente l’attuale situazione bianconera, sottolineando come, al di là dei cambi in panchina, le difficoltà strutturali della squadra rimangano sempre le stesse. Negli ultimi anni si sono alternati diversi allenatori, ognuno con idee, metodi e moduli differenti, ma il risultato non è mai cambiato: la Juventus fatica a mantenere un livello competitivo adeguato alle proprie ambizioni.
Nerozzi prede ad esempio il Napoli
Il tema principale, oggi più che mai, è la qualità complessiva della rosa, alla quale si aggiunge una preoccupante fragilità caratteriale. Questo gruppo di giocatori sembra non riuscire a reggere la pressione che comporta indossare una maglia come quella bianconera.
Nerozzi ha infatti portato l’esempio del Napoli e della reazione avuta dagli azzurri nel loro momento di crisi, ribadendo le parole del tecnico partenopeo: “Conte (in conferenza) ha detto che, nel momento di difficoltà, i giocatori hanno stretto i denti e si sono caricati sulle spalle le partite”. Un riferimento che mette ancora più a nudo le differenze tra chi, nel momento di difficoltà, si compatta e reagisce e chi, come la Juventus, sembra sciogliersi alla prima avversità.
A questo punto diventa inevitabile interrogarsi sul futuro immediato: ina soluzione va trovata in fretta. Spalletti, che nelle ultime settimane è apparso più teso del solito, potrebbe essere costretto a prendere decisioni drastiche.
La sensazione è che alcuni giocatori non riescano a garantire continuità né affidabilità: Locatelli e Cambiaso continuano a ripetere gli stessi errori, spesso regalando palloni sanguinosi o sbagliando letture elementari.
Si salvano solo Yildiz e Conceicao
Gli unici due che sembrano offrire qualcosa di diverso sono Yildiz e Conceicao, gli unici in grado di saltare l’uomo, creare superiorità e dare imprevedibilità a una manovra prevedibile e lenta. Anche Thuram, arrivato con grandi aspettative, sta vivendo un momento di evidente appannamento. Koopmeiners, schierato ancora una volta in difesa a causa dell’emergenza, non sta riuscendo a imporsi dal punto di vista della personalità: un aspetto sorprendente, considerando il suo talento, ma che conferma come la leadership sia tutt’altro che diffusa all’interno del gruppo.
I limiti della rosa, dunque, appaiono troppo evidenti per ridurre tutto alle scelte dell’allenatore. Tuttavia, è inevitabile sottolineare che alcune decisioni prese da Spalletti contro il Napoli abbiano generato perplessità, come lo schierare Yildiz falso nueve e la scelta di sostituire il turco e Conceicao per inserire Miretti e Openda, cambi che hanno poi finito per togliere vivacità all’attacco nel momento decisivo.