Se non è un lavoro obbligatorio, poco ci manca. Tutte le volte che arriva una bolletta di A2A, molti lombardi richiedono la correzione degli importi richiesti comunicando la propria autolettura. Si tratta di oltre mezzo milione di domande nel solo 2013, 550mila, e la maggioranza, il 93%, riguardano le fatturazioni relative al consumo di gas. Se non lo fai, nove su dieci paghi più di quello che consumi.

Come è noto ai più infatti i consumi calcolati dalla multiutility sono basati in gran parte su un calcolo presuntivo, come avviene anche per altri gestori del servizio di distribuzione di luce e gas: viene segnato quanto è stato erogato fino alla metà del mese e in base a quello viene stimato quanto dovrebbe essere il totale di ogni mensilità. Conoscendo il limite di questo sistema, la stessa società si è attrezzata con diversi canali per permettere agli utenti di correggere gli errori e quantificare i giusti importi.

Proprio attraverso questi strumenti, call center, web, mail, posta e servizi automatici dell'albero fonico, sono arrivate centinaia di migliaia di autoletture in un anno. E, come detto, si tratta quasi sempre di segnalazioni relative alle bollette del gas: per quelle elettriche il problema ha delle percentuali irrisorie rispetto alle altre, perché sono da tempo attivi dei contatori elettronici. Grazie a questi, A2A puٍò controllare più agevolmente i consumi direttamente dalla centrale. Nel caso del gas invece tocca ai cittadini mantenere alta l'attenzione e telefonare, o comunicare in altro modo, per evitare di pagare più del dovuto. Se non un lavoro obbligatorio, quasi.

E comunque un impegno a cui molti dedicano attenzione visto che si tratta di mezzo milione di persone tra Milano e Brescia. Ed è difficile che ci si disturbi a trasmettere la propria autolettura per la differenza di un solo euro tra consumo reale e quello presunto, ma anche in quel caso non si tratterebbe di un'inezia: parliamo di milioni che escono dalle tasche dei cittadini ogni anno, anche perché non tutti si occupano di controllare ogni volta la differenza tra contatore e fattura. Fossero anche dieci euro a persona, si tratta sempre di piccole cifre per una società che nel 2012 ha prodotto 6,5 miliardi di euro di fatturato. Ma non così inconsistenti per il mezzo milione di cittadini che ha imparato il trucco per pagare solo il dovuto, anche se si tratta di un impegno in più e non retribuito.

La società resta comunque attiva e efficiente per arginare i disservizi possibili come testimoniano sia l'installazione dei contatori elettronici, sia le associazioni di consumatori: «A2A è sotto la media dei disservizi considerati cronici - spiegano da Federconsumatori - allo stato non si distingue per disservizi particolari riferito alle fatture». E anche i problemi evidenziati nelle ultime segnalazioni relative alla società sono nell'ordine di poche decine di unità. E questo nonostante il problema delle bollette abbia interessato solo nell'anno in corso oltre mezzo milione di lombardi, che forse sono già felici di poter pagare meno di quanto hanno letto sulla bolletta.