In tutti gli appartamenti ormai c'è una caldaia che ha preso il posto dell'ingombrante, antiestetico e 'succhia-corrente' scaldabagno. Quello che dovevamo accendere almeno un'ora prima per assicurarci una doccia o un bagno caldo. La caldaia, o scaldino, invece l'abbiamo all'esterno, fuori ai balconi e ci fa trovare l'acqua calda subito pronta grazie al sistema a gas. Consumiamo molta meno corrente e un po' più di gas ma comunque in modo controllato, visto che da qualche anno le fiammelle si accendono solo quando servono e non restano attive per tutto il giorno.

Anche il climatizzatore fa parte ormai di molte case, visto che in tanti non vogliono privarsi del fresco nelle estati sempre più roventi. Sebbene non occorre abusarne, perché tenere sempre il climatizzatore acceso comporta anche dolori reumatici o cervicali. Ma a parte questioni di salute, questi impianti impongono anche accortezze tecniche che se non adempiute ci costeranno molto care.

In pratica dovremo avere un libretto per la manutenzione conservato con cura per questi impianti, ma anche quelli solari, i quali a poco a poco pure stanno diventando familiari. E non ci costerà uno scherzo: ben duecento euro l'anno. E per chi non ottempererà alle manutenzioni pluriennali sono previste multe molto salate: che vanno dai cinquecento ai tremila euro.

Cifra che lievita fino a sei mila per l'installatore sprovveduto o poco serio. Domotecnica ha fatto due calcoli: se in passato la spesa variava in media tra i cento e i centoventi euro, con l'aggiunta dei controlli della sanificazione prevista dal nuovo libretto, una famiglia con una caldaia collegata a 4, 5 calorifici e a un impianto di climatizzazione con due o tre split spenderà almeno duecento euro.

A doversene preoccupare non è per forza il proprietario dell'appartamento, bensì l'occupante, quindi anche gli inquilini non proprietari, i quali dovranno chiamare l'esperto che deve verificare il rendimento e la salubrità dell'ambiente non solo controllando gli impianti, ma tutti i componenti.

La periodicità della manutenzione sarà decisa dalle Regioni e può variare tra i 2 e i 4 anni.

Mentre la verifica della sicurezza sarà annuale. In pratica dovremmo conservare due libretti: uno per registrare l'efficienza degli impianti, l'altro per l'uso e la manutenzione per la sicurezza. Una preoccupazione in più dunque, che costa anche molto salata. E per tante famiglie che già fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, non è proprio una bella notizia…