Il dottor Pietro Filippo è la dimostrazione vivente che un posto pubblico è per sempre. L'assurda vicenda è stata raccontata dal programma televisivo satirico di Mediaset "Le Iene" con un servizio dell'inviato Filippo Roma e andato in onda durante la puntata di ieri, 18 febbraio 2018.

La strana storia

Si tratta di un medico calabrese dirigente dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Una storia davvero singolare, forse unica in italia, che ha dell'incredibile. Un dipendete pubblico che, pur essendo condannato in via definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione per il reato di truffa ai danni dello Stato, continua tranquillamente a prestare servizio presso l'Ente che ha truffato.

L'uomo è stato condannato perché attestava falsamente la sua presenza in servizio, eppure è ancora lì, al suo posto. Un classico caso del furbetto del cartellino, cioè uno di quei lavoratori che, dopo aver timbrato, invece di iniziare a lavorare, andava a farsi i fatti propri.

Il licenziamento senza preavviso...non avvenuto!

Una sentenza della corte di Cassazione lo ha condannato per truffa reiterata ai danni dello Stato con una pena di 5 mesi e 10 giorni, piu' il risarcimento dei danni e delle somme indebitamente percepite. Ad oggi, però, il sanitario calabrese ancora non ha provveduto a versare nelle casse dell'azienda ospedaliera di Cosenza, le "mensilità incriminate".

Ma, secondo quanto si legge nel codice disciplinare del contratto nazionale del sistema sanitario italiano, il medico andava licenziato in tronco, senza preavviso.

Infatti si applica il contratto collettivo dei medici, vigente dal 2010, che prevede la sanzione del licenziamento nel caso di falsa attestazione della propria presenza in servizio mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente.

In una regione come la Calabria, che ormai già da alcuni anni è in dissesto finanziario per quel che riguarda la sanità, la condotta del funzionario medico appare doppiamente scorretta.

Alle iene, il dottore furbetto dichiara all'inviato Filippo Roma di non volersi dimettere perche' si sente orgoglioso del lavoro che svolge.

Non è il primo caso dei cosiddetti "furbetti del cartellino". Tra i più recenti ricordiamo quello dei dipendenti del comune di Nola, in provincia di Napoli, che dopo aver badgiato andava a fare la spesa o a portare a spasso il cane.

Purtroppo in Italia chi truffa va avanti, mentre le persone oneste vengono abbandonate a se' stesse.