Luigina Cocco è morta a 91 anni all'ospedale di Padova il 4 marzo del 2012, al termine di un'odissea durata 40 giorni, tra continui ricoveri e dimissioni. La Procura aveva archiviato il caso, ma i figli della donna si sono opposti alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, chiedendo invece che venisse eseguita l'autopsia. E' da ben un anno e mezzo che la donna attende di essere sepolta, ma a causa delle lungaggini burocratiche e agli sviluppi di questo intricatissimo iter giudiziario, non ha ancora ricevuto una degna sepoltura.

I figli lamentano che l'anziana madre, afflitta da una insufficienza renale, non sarebbe stata curata e assistita adeguatamente dalla struttura ospedaliera.

La donna era stata sottoposta a una terapia di idratazione che però l'aveva gonfiata fino al limite: trasudava acqua ed era aumentata di venti chili.

La denuncia però è stata archiviata e soltanto il 19 settembre l'iter giudiziario pareva sbrogliarsi: sono stati indagati con l'accusa di concorso in omicidio colposo il primario di Nefrologia, due medici, due specializzandi e il medico di base. Ma l'odissea non è ancora terminata: per conoscere gli esiti dell'autopsia bisognerà attendere ancora 60 giorni.

In sostanza l'esame autoptico sarà fondamentale per riuscire a chiarire cos'è successo nel periodo compreso tra il 21 gennaio e il 4 marzo del 2012, data del decesso della donna. Nel frattempo però Luigina Cocco, dopo un primo esame medico-legale, si trova di nuovo nella cella dell'obitorio, e sono passati ormai diciotto mesi.