La storia di Rachid e i suoi fratelli

"La fortuna bisogna farsela venire". Questa è una frase di RenatoSalvatori, alias Simone Parondi in "Rocco e i suoi fratelli", film diLuchino Visconti che tratta di migranti lucani nella Milano del boom economico.Oggi, invece, siamo a Torino in piena crisi e Rachid Khadiri Abdelmoula diventadottore in Ingegneria civile, dopo che si era fatto conoscere e apprezzare in città comevenditore di accendini.

Rachid, 26 anni, arrivò in Italia a 11 anni, da Khouribka, un piccolo paesino del Marocco. Imparò l'italiano e il piemontese e sidiplomò all'Istituto tecnico; intanto vendeva accendini, fazzoletti ebraccialetti portafortuna davanti all'Università e i cinema del centro, perché, dice: "Non ho mai trovato niente di meglio".

Lavorava di giorno estudiava di notte, nel silenzio, in pochi lo sapevano.

Tra le vie del centro, studenti e residenti, tutti conoscono Rachid e i suoifratelli, Sahid e Abdul. Il viso sempre sorridente, una battuta sempre pronta eun piemontese sempre migliore, sebbene non sia al livello del fratello Sahid chedel dialetto sabaudo ha fatto il suo biglietto da visita. Rachid ha presentatolunedì 7 ottobre la sua tesi su "Il grafene e le sue potenzialità"che spiega essere un materiale nuovo, il quale è valso da poco il Premio Nobela due ricercatori.

Un esempio importante dopo Lampedusa

A pochi giorni della sciagura di Lampedusa questa è una testimonianzaimportante di uno che sognava "una" vita migliore e anche se questa non è"la" vita migliore, sicuramente lui ha fatto il possibile per renderlapiù bella, ma non si accontenta: "voglio la specialistica".

Il tuttoalla vigilia di una manifestazione della Lega Nord indetta proprio dal Governatoredel Piemonte, Roberto Cota, in difesa della legge Bossi-Fini che impedisce sulnascere questo fenomeno d'integrazione.