Ha tentato il suicidio in carcere, provando ad impiccarsi,Davide M., il giovane di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, che a maggio dello scorso anno dopo una lite, probabilmente per gelosia, prima accoltellòla sua fidanzatina Fabiana Luzzi e poi, ancora viva, le diede fuoco con dellabenzina.
Lo hanno salvato le guardie del carcere torinese dove è recluso che lo hannopoi portato in ospedale. Il ragazzo a quanto pare non è in pericolo di vita.
La prontezza delle guardie carcerarie ha quindi evitato un'altra tragedianelle carceri italiane sempre più affollate e sempre nell'occhio del ciclone riguardo ai diritti dei detenuti.
Questione, questa, che porterà Marco Pannella a un nuovo sciopero della fame che avrà inizio stasera, come annunciato dalla sua pagina Facebook.
La prima udienza del processo per il giovane calabrese, - reo confesso - è fissata per il 25febbraio con il rito abbreviato. Il giovane dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario, ma isuoi legali durante l'incidente probatorio hanno provato a sollevare laquestione dell'incapacità di intendere e volere, cosa che sarà, quindi, esaminatadurante il processo.
Riecheggiano intanto con forza le parole della madre di Fabiana che, in una dichiarazione 'diciviltà' nelle ore immediatamente successive alla tragedia, aveva definito il ragazzo 'vittima' esso stesso della tragica vicenda.
Un sentimento contrario a quello dell'opinione pubblica del piccolo centro calabrese che scossa dallavicenda, davanti alla caserma dei carabinieri, urlava "datelo a noi".
Non sono noti i motivi del gesto, ma è evidente che la condizione di privazionedella libertà, unità alla presa di coscienza di quanto accaduto, probabilmente haavuto un ruolo non indifferente sulla decisione di provare a togliersi la vita.