Nessun ricorso e via alla conferma della pena accessoria. Questa la decisione del sostituto procuratore generale della Cassazione Aldo Policastro, che ha sollecitato ai giudici della III sezione penale il rigetto del ricorso che gli avvocati di Silvio Berlusconi avevano avanzato. Quindi la Corte d'Appello di Milano ha confermato la messa in atto della condanna del Cavaliere: due anni di interdizione dai pubblici uffici. La condanna per frode fiscale del processo Mediaset era stata confermata il 19 ottobre scorso, in cui i giudici milanesi avevano ridotto la pena accessoria da 5 a 2 anni sulla condanna definitiva a 4 anni (di cui 3 ridotti grazie all'indulto) pronunciata lo scorso agosto, in sede d'appello bis.

E contro la decisione gli avvocati difensori di Berlusconi presentarono ricorso, ora rigettato.

Durante l'udienza ha preso la parola il giudice relatore Renato Grillo, poi il sostituto pg Aldo Policastro ha svolto la sua requisitoria in merito. Il collegio della Corte era presieduto da Claudia Squassoni, che ha preso in esame il ricorso degli avvocati di Berlusconi, Franco Coppi e Niccolò Ghedini. Presenti nel collegio anche Mario Gentile, Vincenzo Pezzella e Guicla Mulliri che sostituisce Luigi Marini. La condanna del 19 Ottobre ha portato alla decadenza da senatore del premier di Forza Italia in forza della legge Severino. E oggi i cinque magistrati si sono riuniti per deliberare proprio sulla conferma della pena accessoria dei due anni. La sentenza definitiva quindi è stata pronunciata, con valore immediatamente esecutivo.