Dopo qualche incoraggiante segnale giunto dalla giornata di ieri risale la tensione in Crimea perché dobbiamo darvi conto che si ha notizia di assembramenti di persone formatisi nelle vicinanze dei cosiddetti luoghi di attuolamento.

Sono davvero in molti, i giovani ucraini che si sono incolonnati dalle prime ore del mattino del 5 marzo 2014, mercoledì, per avanzare la propria candidatura alla difesa della nazione. E' un segnale. Evidentemente la gioventù d'Ucraina ha paura che la situazione possa davvero precipitare nei prossimi giorni e dunque non vuole farsi cogliere impreparata.

Questo segnale non va sottovalutato.

C'è la voglia di lottare, c'è la voglia di combattere, c'è la voglia di indossare una divisa e di dire al mondo: non si passa, no all'invasione. E purtroppo tutto questo non è un film. Tutto questo è mera cronaca di alcuni giorni d'inferno non solo per Crimea e Ucraina ma per il mondo intero che vede minacciati antichi e indisponibili equilibri. Ma evidentemente basta pochissimo per porre tutto in discussione.



C'è voglia di guerra, purtroppo. Un dato su tutti, deve fare riflettere. Nella città di Kiev sono giunte domande in eccesso rispetto ai posti disponibili. Questo dimostra quanto alta sia la percezione del pericolo, lo sgomento davanti ai fantomatici ultimatum del "piccolo Zar" Putin che paradossalmente proprio oggi è stato inserito nell'elenco dei papabili al Premio Nobel per la pace (sic!) nel 2014, per meriti francamente poco comprensibili.

La realtà è che l'Ucraina tutta è in stato d'allerta, coi riservisti richiamati all'operatività da giorni.



C'è poi un'importante novità. L'Osce ha inviato una missione di trentacinque osservatori in territorio ucraino, in consonanza col governo di Kiev, che avranno il compito di osservare da vicino l'evolversi della situazione che al momento resta fluida.

Gli osservatori, di composizione eterogenea in rappresentanza di diversi Paesi, finiranno il loro fondamentale sopralluogo il giorno 12 marzo, mercoledì, salvo sorprese in vero poco auspicabili. Ricordiamo che l'Ocse è l'organizzazione per lo sviluppo economico e la cooperazione.