Il volo MH370 della Malaysia Airlines, scomparso lo scorso 8 marzo dopo l'interruzione dei contatti con i radar, volava a zig zag e sembra fosse diretto verso le isole Andamane, in India.

Il tipo di zig zag era, però, coordinato, con delle virate secche in corrispondenza di punti di navigazione determinati, come se alla guida ci fosse qualcuno con grande esperienza di volo, che sapeva quello che faceva. A bordo c'erano 239 persone.

Le ultime ricerche, quindi, si sono rivolte all'oceano indiano, dove sembra più probabile che si trovi l'aereo, in base a questi ultimi dati avuti.

Secondo alcuni altri dati ancora da confermare, l'aereo avrebbe trasmesso un ping al sistema satellitare Inmarsat per 5 ore dopo la sua scomparsa. Dato che questa trasmissione poteva avvenire solo con il sistema elettrico perfettamente funzionante, si pensa che l'aereo possa aver volato per altre 5 ore, oppure che questo sia il tempo che ci ha messo per inabissarsi nell'Oceano, dopo essere caduto.

Il ministro dei Trasporti della Malaysia, Hishammuddin Hussein, ci tiene comunque a sottolineare che non vengono tralasciate neppure le ricerche nel mare meridionale cinese, specialmente dopo che i sismologi cinesi hanno riferito che, in corrispondenza dei momenti in cui l'aereo della Malaysia Airlines è scomparso dai radar, i loro strumenti hanno registrato una piccola scossa, compatibile con l'impatto di un aereo in un mare dalle acque non molto profonde come il mare cinese meridionale. La zona della scossa è a 116 chilometri est rispetto all'ultima posizione nota dell'aereo della Malaysia Airlines.