Il Ministero delle politiche agricole e forestali ha reso noto nella giornata di ieri i risultati dell'indagine conoscitiva condotta sotto la sua supervisione nella cosiddetta Terra dei fuochi.

Sono state quindi concluse le analisi e la mappatura avviate il 23 dicembre scorso delle aree che interessano circa 1.076 kmq e 57 comuni del territorio campano (33 in provincia di Napoli e 24 in quella di Caserta) da tempo a rischio per via di una intensa e pervasiva attività criminale di contaminazione ambientale che va dallo sversamento alla combustione illecita di rifiuti.

La task-force che ha condotto l'indagine conoscitiva ha coinvolto le principali istituzioni nazionali e locali e una decina di enti di ricerca. Oltre alle risultanze specifiche sul caso campano, il lavoro dell'unità di crisi ha permesso la costituzione di una banca dati nazionale sulla materia che è stata costruita elaborando uno specifico metodo scientifico che è stato condiviso dall'intero gruppo di lavoro e che sarà a disposizioni per future ricerche in materia.

Sono stati individuati 51 siti ad alto rischio che sono stati coinvolti dalle attività ecocriminali, per un equivalente di 64 ettari di terreni agricoli i quali saranno entro 90 giorni contrassegnati come no food e le cui produzioni sono state interdette alla commercializzazione con un decreto interministeriale firmato oltre che dal ministro Martina anche dai colleghi Lorenzin e Galletti, rispettivamente titolari dei dicasteri della Salute e dell'Ambiente.

I siti sono così distribuite: 29 presso Villa Literno, 9 ad Acerra, 2 a Caivano, 4 a Castel Volturno, 5 a Giuliano in Campania, 1 a Nola e 1 a Succivo.

L'area interessata è di 21.5 kmq di cui 9.5 kmq destinati ad attività agricole e rappresenta circa il 2% del territorio regionale campano.

Il fenomeno si protrae da molto tempo e aveva creato nei mesi scorsi fortissime tensioni sociali locali tanto che il governo aveva deciso di rispondere ricorrendo alla decretazione d'urgenza che tra le altre cose prevede anche l'impiego di alcuni reparti scelti delle forze armate e di alta tecnologia come i droni (Raven) per la sorveglianza del territorio.