Il Governo risponde con una figura forte allo scandalomazzette-appalti truccati che ha travolto Expo 2015, l’evento internazionaleche si terrà tra un anno a Milano. Corsi e ricorsi storici nella cittàmeneghina, con i Pm che hanno parlato di una vera e propria «cupola percondizionare» gli appalti. Di qui l’arresto di sette persone, tra cui AngeloParis, direttore della pianificazione acquisti di Expo; ma anche vecchi voltinoti di Tangentopoli, come Primo Greganti, già arrestato durante l’inchiestaMani Pulite per le tangenti al Pci, e Gianstefano Frigerio, l’ex parlamentaredella Democrazia cristiana già arrestato e condannato per Tangentopoli.
La figura scelta per supervisionare i lavori di Expo èRaffaele Cantone, ex Pm napoletano impegnato nella lotta alla criminalitàorganizzata e già chiamato prima da Letta e poi da Renzi a presiederel’Autorità Nazionale Anticorruzione. Autore peraltro di alcuni libri, Cantoneha lavorato anche presso l’Ufficio del Massimario della Cassazione.
Da magistrato, è stato fino al 2007 alla Direzionedistrettuale antimafia di Napoli e ha condotto importanti indagini contro ilclan camorristico dei Casalesi che si sono concluse con l’ergastolo di diversiuomini di spicco del clan. Per esse ha ricevuto molte minacce ed è statocostretto a una vita blindata.
La sua nomina ha incassato consensi trasversali: daiPresidenti delle Camere, al Ministro della Giustizia Alfano, fino al leaderdella Lega Matteo Salvini che saluta con favore il fatto che si sianoindividuate le “mele marce”.
Insomma, anche Expo non è stata esente dal solito vizioitaliano di “drogare” le gare d’appalto con mazzette. Tangentopoli continua aperpetuarsi nel tempo, come fosse un carattere genetico del nostro Paese.