Ancora polemiche sul disonorevole gesto di crudeltà successoa Irgoli (NU) qualche tempo fa. Un pastore di circa 40 anni e suo figlio di 16,trascinano un cane legandolo all’auto e ne provocano la morte.

È straordinario vedere sui giornali, sui social network e sututto il web, come una notizia locale abbia assunto in così poco tempo unadimensione nazionale e oltre.

Associazioni e animalisti, mossi dalla voglia di giustizia,stanno lottando tutti i giorni per riuscire ad ottenere una rivincita. Si èpartito da un gruppo Facebook, “Vogliamo giustizia per il cane ucciso a Irgoli”,passando attraverso la firma di diverse petizioni, per arrivare infine arendere la vicenda un caso mediatico-informativo.

È il programma “Le Iene”, andato in onda ieri sera 7 maggio,che si è impegnato a portare sullo schermo la vicenda, focalizzando l’attenzionesu due aspetti importanti: la mancata giustificazione del gesto e la rispettivasanzione pecuniaria verso chi lo ha commesso. A spiegare in modo dettagliatociò che la legge prevede, nei confronti di chi maltratta o uccide un animale, èil capitano dei carabinieri di Siniscola: i due accusati rischiano una penafino a 18 mesi con aggravanti per il maltrattamento.

Coloro che si sono finora schierati per la parte civilehanno fatto riferimento al codice penale, dove è chiaro che il maltrattamentodegli animali è un reato, previsto e punito dagli artt.

544 e 727 del c.p.

Non si tratta più solo di un "delitto contro ilpatrimonio" (cioè il bene protetto è la proprietà privata dell'animale daparte di un proprietario), come è previsto dall'art. 638 (Uccisione odanneggiamento di animali altrui). In una sentenza del 2010, (sentenza n.24734/2010), la Cassazione spiega come il delitto di cui all'art.

544 ter c.p.,tutela ora il sentimento per gli animali: con l'art. 638 l'animale era tutelatoquale "proprietà" di un terzo soggetto, che risultava essere la parteoffesa; ma con l'art. 544 ter, è riconosciuta una condotta lesiva nei confrontidell'animale stesso.

Per cercare invece di capire la sopra citata “mancatagiustificazione”, il servizio de “Le Iene” continua con un’ intervista alprotagonista dell’accaduto.

L’uomo, fingendo inizialmente di essere all’oscuro di tutto,alla fine ammette e lancia quasi una sfida: “Cosa fareste voi se vi svegliastela mattina e parte del vostro gregge è stato mangiato da cani randagi?”

Cosa farebbe ognuno di noi in una situazione simile è qualcosaper la quale sarebbe necessaria una prevedibilità da veggente, quello cheinvece è certamente possibile prevedere e prevenire riguarda la fine di questecrudeltà. Leonardo da Vinci disse: “Verrà un tempo in cui considereremol'uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggiquella di un uomo”. Beh, quel tempo se non è arrivato è sulla buona strada perfarlo.