Fabio Fucci, sindaco del Movimento Cinque Stelle di Pomezia, decide di aiutare le famiglie disagiate a Scuola ma crea una piaga sociale. Attaccato ora per l'istituzione di due tipologie di menù: una con dolce e una senza, per i bambini delle scuole.

La polemica

Questa scelta coraggiosa di togliere il dolce ai bambini meno agiati economicamente, le cui famiglie non sono in grado di pagare, sta costando cara a Fucci. Con tutte le buone intenzioni, ma il fatto di aver creato disagio nei bambini che vivono in condizioni non ottimali non è stata un'idea molto felice.

Viene così a crearsi una problematica, banale, ma molto grave che potrebbe trovarsi ad affrontare un bambino di sei, sette o otto anni che vede consegnare alla fine del pranzo in mensa il dolce, che lui non può permettersi, al vicino di posto.

La polemica è nata su una decisione del Comune gestito da Fucci che nel bando d'appalto per il prossimo anno scolastico ha deciso di inserire due menù che si differenziano l'uno dall'altro per la presenza del dolce e per un costo di quaranta centesimi di euro, somma esigua che rende ancora più incomprensibile una scelta del genere.

Le reazioni

La deputata Pd Scuvera attacca il sindaco di Pomezia affermando di aver trattato i bambini come se fossero dei clienti di un ristorante "compiendo una discriminazione infantile, cosa vergognosa".

I senatori Pd Fedele e Ranucci sottolineano l'aggravante del dover gestire una scuola pubblica che come tale dovrebbe dare in ogni dove equità, in particolare su bambini piccoli definendola insegnamento "di una cultura discriminatoria".