Si presentavano ai titolari di imprese e si proponevano per asfaltare gratis i piazzali delle aziende con bitume avanzato da fantomatici lavori stradali da loro eseguiti in zona. Una volta completato il lavoro proposto (quasi sempre eseguito in maniera molto approssimativa), agli sprovveduti imprenditori che avevano accordato loro fiducia veniva richiesto il pagamento di cifre che generalmente si aggiravano intorno ai quattromila euro. Alla riscossione provvedevano con le minacce quattro cittadini di origini rumene senza fissa dimora, che sono stati arrestati dai carabinieri del reparto operativo di Reggio Emilia dopo la segnalazione arrivata da un imprenditore truffato.

A tirare le fila della truffa sarebbero stati due cittadini di origine anglosassone, probabilmente irlandesi, sfuggiti alla cattura, che avevano il compito di proporre il lavoro ai malcapitati imprenditori finiti nella loro rete.

La cosiddetta truffa dell'asfalto consiste, infatti, in una prima fase in cui persone distinte e ben vestite si presentano negli uffici di imprenditori e propongono di bitumare cortili e piazzali delle aziende, sostenendo che per loro è più economico rispetto al sostenere i costi di smaltimento del bitume avanzato dopo aver effettuato dei lavori in zona. All'accettazione dell'offerta da parte dei malcapitati, una squadra di operai si presenta e procede ad effettuare i lavori non richiesti. La terza fase prevede la richiesta del pagamento mai concordato con sistemi coercitivi da parte di individui poco raccomandabili che esigono il pagamento con metodi violenti.