La crisi tra Ucraina e Russia continua a tenere banco e le ultime notizie del 5 maggio indicano che Mosca sta facendo richieste alla comunità internazionale per una reazione [alle azioni di Kiev contro i ribelli filorussi nell'est del Paese] "senza partito preso, altrimenti ci saranno conseguenze distruttive per la pace, la stabilità e lo sviluppo democratico dell'Europa". Nel frattempo però gli scontri in Ucraina tra le forze del governative ed i secessionisti russofoni proseguono, in particolare a Sloviansk, la città dove settimana scorsa erano stati rapiti degli osservatori Osce.
La Russia denuncia l'Ucraina per violazione dei diritti umani
La crisi Russia-Ucraina sta portando la propaganda a livelli da guerra fredda, sia da parte di Mosca che di Kiev e degli alleati occidentali.
In una specie di libro bianco la Russia denuncia "rilevanti violazioni di massa dei principi e delle norme fondamentali nella sfera dei diritti umani in Ucraina", citando episodi di violenza tra novembre e marzo ai danni della popolazione russofona ucraina da parte dei governo di Kiev ora e delle milizie che lo appoggiavano prima in lotta contro il precedente governo di Yanukovic.
Crisi Russia-Ucraina, le diplomazie europee al lavoro
Il presidente francese François Hollande ha dichiarato che nulla deve poter ostacolare le elezioni presidenziali in Ucraina del 25 maggio (casualmente, stesso giorno delle elezioni europee).
La Commissione Europea incontrerà il governo di Kiev il 13 maggio a Bruxelles: si parlerà anche dei possibili risvolti economici della situazione, che minaccia di colpire anche la debole riprese dell'economia dell'Unione Europea.
Infatti il commissario pro-tempore agli Affari economici Siim Kallas ha dichiarato che "nel peggiore degli scenari la crisi ucraina può avere un impatto sulla crescita europea...
alcuni Paesi potrebbero essere toccati di più, altri di meno" [in base all'intensità e importanza dei legami economici con la Russia: si prevedono maggiori sanzioni o cosa?].
Mosca starebbe tentando una mediazione con Kiev ed i rappresentanti delle zone contese nell'est dell'Ucraina, ma lo stesso viceministro degli Esteri russo Grigory Karasin afferma che "sembra che senza un aiuto esterno le autorità di Kiev non siano in grado di stabilire un dialogo".