Il gas russo arriverà verso l'Unione Europea ma non più all'Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro dell'Energia di Kiev Iuri Prodan dopo l'annuncio di Mosca dell'entrata in vigore del nuovo regime di pagamento anticipato. Il numero uno della società ucraina Naftogaz ha chiesto alla Commissione europea un apporto consistente di metano mediante l'inversione del flusso delle forniture dalla Slovacchia.

La società russa Gazprom ha assicurato intanto di non volere più avviare ulteriori negoziati con Kiev fino a quando non salderà il suo debito pari a 1,95 miliardi di dollari e ha avvertito la Commissione europea di "possibili interruzioni" se l'azienda ucraina Naftogaz dovesse prelevare il metano destinato all'Europa.

Le trattive dei giorni scorsi si sono arenate dopo il rifiuto di Mosca e l'accettazione di Kiev di una proposta europea che, secondo il governo russo, "puzza di ricatto".

I negoziati sono stati anche appesantiti dagli scontri nell'Ucraina orientale tra le forze governative e i separatisti filorussi (ieri questi ultimi si sono impadroniti della sede della Banca centrale ucraina a Donatesk per evitare che il denaro e i proventi delle tasse finissero nuovamente nelle casse di Kiev). Il presidente ucraino Poroshenko ha detto che si impegnerà a fare cessare le ostilità mediante la presentazione, nei prossimi giorni, di un piano di pace.

Bruxelles continuerà la trattativa diplomatica per affrontare anche tale ulteriore peggioramento della crisi e proseguirà la preparazione di nuove sanzioni ma il portavoce della Commissione europea ha riferito che al momento "non ci sono elementi nuovi" a riguardo.

Il commissario all'energia Guenther Oettinger ha rassicurato i membri della Ue affermando che per qualche settimana non saranno modificate le forniture di metano ma "avremo un inverno molto rigido" se Kiev dovesse utilizzare le sue riserve e pertanto è necessario che esse siano innalzate, nei prossimi mesi, dagli attuali 13,5 a 20 metri cubi. La gravità degli eventi in corso è sottolineata dal fatto che nelle prossime ore anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu tornerà a riunirsi per fare il punto della situazione ma con tutta probabilità assisteremo al solito muro contro muro tra la Russia da una parte e i Paesi occidentali dall'altra.