Quante volte abbiamo sentito parlare di zoofilia (cioè pratiche sessuali di esseri umani con animali) e quante volte, dopo averci riso e scherzato su, dentro di noi abbiamo pensato "ma è da pazzi, è impossibile che qualcuno lo faccia davvero. Infatti, la zoofilia, agli occhi dell'essere umano medio appare più come una sorta di leggenda metropolitana, un qualcosa che si racconta solo per ridere un po', ma che nella realtà non esiste affatto. Niente di più sbagliato. La storia che segue ne è la prova.

La vicenda della scienziata etologa Margaret Howe Lovatt e della sua storia sentimentale con un delfino era, in parte, già conosciuta da anni.

Ma di recente la donna ha rilasciato un'intervista al Mirror, facendo emergere l'aspetto sessuale della "relazione".

A detta della scienziata, tutto iniziò nel 1963, quando la Nasa commissionò a lei e ad altri suoi colleghi un esperimento, consistente nell'insegnamento della lingua inglese ad alcuni delfini.

Margaret e Peter (questo il nome del delfino) trascorsero dieci settimane insieme. Ma alla quarta settimana, dichiara la scienziata, il delfino era diventato sessualmente eccitato. Peter si avvicinava per farsi accarezzare la pancia e la zona genitale, si strofinava sul ginocchio, sul piede o sulle mani. La Lovatt sostiene che questi atteggiamenti non la mettevano per nulla a disagio ma, anzi, lo lasciava fare, perché era più facile incorporarlo nel progetto.

Alla fine, come spesso accade, i finanziamenti per il progetto terminarono e i delfini furono portati in una struttura fatiscente, dove Peter si lasciò morire rimanendo sul fondo della vasca e rifiutandosi di respirare.