All'alba, la Guardia di Finanza, ha proceduto all'arresto di 16 persone e sequestrato 400 tonnellate di falso olio di oliva bio, proveniente dalla Spagna, etichettato come made in Italy. La magistratura di Trani, ha disposto, gli arresti di imprenditori pugliesi e calabresi, con l'accusa di aver contraffatto olio d'oliva comunitario, spacciandolo per olio d'oliva 100% bio e al sequestro dei prodotti contaminati con la chiusura preventiva di 16 imprese produttrici d'olio. Per ottenere l'olio d'oliva 100% biologico, vengono utilizzate olive provenienti solo da agricolture biologiche, coltivate con concimi organici e minerali naturali. Dalla spremitura di queste olive, si estrae un olio dalle caratteristiche organolettiche uniche, con profumo avvolgente e dal sapore corposo, che lascia un gusto intenso nel palato. La conservazione, dell'olio rimanente in giacenza nelle aziende produttrici, per mantenere il prodotto perfettamente integro e protetto d'agenti dannosi, che potrebbero portarlo ad ossidazione, viene posto sotto azoto in silos d'acciaio, chiusi ermeticamente.

Tutti conoscono i benefici dell'olio d'oliva, l'elemento centrale della dieta mediterranea. Consigliato dai pediatri, nell'età infantile, perché contribuisce a una perfetta crescita e alla formazione delle ossa. Mentre, in età adulta, è consigliato soprattutto per proteggere l'apparato cardiovascolare e per la sua azione antiossidante. Recenti studi, inoltre, dimostrano che il consumo di olio d'oliva, riduce addirittura il rischio di contrarre la malattia di Alzaheimer. Gli imprenditori pugliesi e calabresi, invece di seguire queste procedure, nella produzione dell'olio d'oliva, secondo un indagine svolta in sinergia tra, la GdF, gli uomini dell'Ispettorato Repressione Frodi di Roma e Bari, del Ministro delle Politiche Agricole e dall'Agenzia delle Dogane, hanno accertato che l'olio commercializzato, non aveva le reali caratteristiche dichiarate sull'etichetta. 

L'olio comunitario, proveniente dalla Spagna, veniva miscelato con grassi di diversa natura, contenenti fondami ed impurezze imputabili al circuito della raccolta degli oli esausti provenienti dalla ristorazione. Venivano recuperati, sia in modo clandestino, o accompagnati da documenti identificativi fasulli, contraffatti dalle tre organizzazioni criminali, ora indagate, per superare controlli superficiali, con un giro d'affari stimato di 30 milioni di euro. Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ribadisce quanto sia importante proteggere la filiera italiana nel mondo, visto che frutta miliardi di euro. Martina, ringrazia e si complimenta con le forze dell'ordine, per l'impegno svolto durante questa maxi operazione, mirata a salvaguardare il prodotto italiano e gli stessi consumatori.