Pantani fu ucciso. È questo il titolo a piena pagina con il quale è in edicola la Gazzetta dello Sport di oggi sabato 2 agosto 2014. Come un pugno nello stomaco, anche altri quotidiani come La Repubblica, titolano tra le notizie più importanti la clamorosa novità della riapertura del caso da parte della Procura di Rimini. Non fu suicidio involontario, ma omicidio, è quello che sostiene la famiglia. La Procura ha formulato una nuova ipotesi di reato: omicidio e alterazione del cadavere e dei luoghi. È tutta un'altra verità rispetto a quella che finora raccontata dalle cronache: Marco Pantani non morì di "semplice" overdose da cocaina.

Pantani fu ucciso? Ecco i nuovi elementi e come andarono le cose quel giorno

Mamma Tonina e il papà di Pantani si sono sempre opposti alla tesi dell'overdose da cocaina ed hanno sempre lottato per una verità diversa che avesse come punto principale l'omicidio. La svolta è avvenuta negli ultimi nove mesi: l'avvocato della famiglia Pantani, Antonio De Rensis, ha accumulato una serie di nuove prove, di contraddizioni e anomalie sulle indagini condotte. Testimoni chiave hanno dato una mano importante così come la perizia medico-legale del professor Francesco Maria Avato hanno portato a tutta una diversa ricostruzione della morte del Pirata in quel bilocale D5 del Residence Le Rose di Rimini.

Alle 10:45 del San Valentino del 2004, l'ipotesi prende in esame la possibilità di due presunti assassini che salgono dal garage senza essere visti e bussano alla porta di Pantani. Marco apre la porta, circostanza che fa ritenere che conosca quelle persone con le quali Pantani ha un diverbio molto acceso a tal punto che telefona per ben due volte alla reception del residence e chiede di chiamare i Carabinieri. Il tempo passa e la situazione degenera: Pantani, dopo essere stato picchiato, viene immobilizzato a terra, come testimoniano le ferite alla testa, alla fronte, al sopracciglio, nuca, polso e gambe. Immobilizzato, gli assassini sciolgono cocaina in una bottiglia d'acqua, la versano in un bicchiere e la fanno bere al ciclista.

L'orario della morte secondo l'autopsia si attesta prima delle 11:45, il suo corpo è spostato dai due assassini accanto al letto che sta nel soppalco dell'appartamento. Altra anomalia: Marco non lo usava mai e dormiva sempre sul divano. Il corpo verrà ritrovato tra il soppalco e la balaustra con indosso solo i jeans e una pozza di sangue.

Vengono ritrovati nella stanza anche tre giubbotti da sci che Pantani non aveva con sé e le indagini sono condotte senza le dovute accortezze per ritrovare eventuali impronte digitali. Ce n'è abbastanza, insomma, per riaprire le indagini su quel che successe quel 14 febbraio 2004 che saranno condotte dal pm Milocco, giovanissimo, 33 anni, al primo incarico: quando Pantani morì era appena uno studente universitario che Pantani lo seguiva alla tv nelle sue salite. Toccherà a lui portare la verità del Pirata al traguardo.